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Il fiorentino Francesco Guidotti sul podio nel gran premio d’Inghilterra di MotoGp

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di Piero Campani

C’ è molto di Firenze nel paddock del motomondiale. Non molti anche fra coloro che seguono con maggiore attenzione le prove di Valentino e compagni sanno che il responsabile tecnico de team Ducati-Pramac è il fiorentino Francesco Guidotti.(Nel riquadro nella foto)  Tutto sotto la cupola del Brunelleschi perchè il titolorae della Pramac, Paolo Campinoti, è fiorentino anche lui anche se la sede è a Casole d’Elsa. C’è, magari una piccola stonatura nel pilota, il ternano Danilo Petrucci che ha portato sul podio in seconda posizione la moto che Guidotti gli ha consegnato. Una bella giornata per lo sport fiorentino, in un settore che molti seguono ma che pochi sanno che a Firenze ci sono tanti tecnici di grande rilievo. Francesco, d’altronde è figlio d’arto con il padre uno dei più importanti preparatori di motocross negli anni settanta.

Nel diluvio che si è abbattuto su Silverstone c’è stato un fulmine di nome Danilo Petrucci. Il pilota ternano, che ha portato ai vertici mondiali la Ducati-satellite del team Pramac, ha chiuso al secondo posto un mozzafiato gran premio d’Inghilterra, vinto da Valentino Rossi, mentre al terzo posto si è classificato il pilota della Ducati ufficiale Andrea Dovizioso. La gara si è corsa interamente sotto l’acqua, con il ternano protagonista di una rimonta meravigliosa che l’ha portato dal 18esimo posto della griglia di partenza fino al secondo, avendo anche per qualche giro visto da vicinissimo (poco più di un secondo il distacco), la sagoma di Valentino Rossi. Per il ternano si tratta del primo podio in carriera per quanto riguarda la classe regina.

“E’ sensazione incredibile. il completamento di tanti sacrifici per arrivare ad un sogno come questo – afferma Francesco ai microfoni di Sky subito dopo la gara – Abbiamo raggiunto un buon feeling   con la GP14-2, ma Danilo poi ha fatto il resto con una gara perfetta pur essendo partito in 18esima posizione”.

C’è una dedica particolare per questo fantastico successo?

“Si, prima di tutto a mia moglie, ai figli che subiscono questa vita sregolata che li costringo a subire. La Pramac per me significa rimanere più tempo possibile a Firenze in modo di non far pesare troppo le lunghe assenze dovute alle gare in giro per il momdo”

“Prima dell’ultima curva – ha detto  Petrucci, l’artefici in pista del risultato della Ducati-Pramac – ho cominciato a ridere, rido ancora e non mi rendo conto di quello che ho fatto. Non capivo perché Valentino si avvicinasse giro dopo giro così tanto, ho cercato di spingere ma la pioggia col passare dei giri è cresciuta di intensità e ho avuto un po’ paura di dover lasciare la seconda piazza”.

 

 

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