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L’Ordalia Seves ancora in crisi. Manca un piano industriale per salvare l’azienda.

admin
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Leader Mondiale nell’area delle applicazioni in vetro in uso immobiliare sono a pochi anni fa. Poi la crisi, nel giro di poco più di un anno dalle stelle alle stalle.Di quattro giorni fa la richiesta di convocazione delle parti sociali per stabilire una data per lo spegnimento del forno e la messa in cassa integrazione dei 107 dipendenti dello storico marchio. Per cercare di salvare l’azienda si schiera l’onnipresente consigliere di Rifondazione Comunista Andrea Calò, che chiede garanzie per i lavoratori ma soprattutto un piano industriale serio che guardi oltre i 13 mesi di stasi. Assieme a lui l’assessore provinciale a lavori e formazioni Elisa Simoni che stamani accanto ai lavoratori riuniti in protesta in piazza Dalamazia dichiara: ” “Nei tavoli di monitoraggio della cassa integrazione che abbiamo organizzato nel corso dell’ultimo anno non è mai emerso un accenno di un imminente peggioramento della situazione da parte dell’azienda, così come si è invece registrata nelle ultime settimane” lasciando intuire che le cause della veloce crisi della Saves sia da imputare maggiormente ad una pessima gestione aziendale piuttosto che alla crisi globale.

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