La Gkn è stata condannata dal Tribunale di Firenze a revocare la “lettera di apertura della procedura di licenziamento collettivo” dello scorso 9 luglio. Stamani la sentenza che ha accolto il ricorso chiesto dalla Fiom Cgil.
La Gkn deve quindi “porre in essere le procedure di consultazione e confronto previste dall’articolo 9 parte prima del Ccnl”. L’azienda avrebbe violato l’art. 28 dello Statuto dei lavoratori, mettendo in atto comportamenti antisindacali.
Gkn dovrà anche pubblicare il testo integrale della sentenza su cinque quotidiani e pagare le spese di giudizio alla Fiom.
Nella sentenza si legge che “la Gkn era tenuta ad informare il sindacato dei dati relativi all’andamento dell’azienda e del fatto che il quadro delineato dai suddetti dati stava conducendo i vertici aziendali ad interrogarsi sul futuro dell’azienda stessa”.
Nessuna informazione, però, è stata fornita al sindacato. Anzi, l’8 giugno l’azienda aveva ammesso ai sindacati di possibili esuberi nel 2022, ma che potevano rappresentare dalle 15 alle 29 unità. Invece il 9 luglio tutti e i 422 lavoratori hanno ricevuto l’informazione del licenziamento e l’impianto di Campi Bisenzio è stato immediatamente chiuso.
“Abbiamo vinto insieme ai lavoratori perché avevamo ragione, i licenziamenti alla Gkn sono illegittimi. Ringraziamo per l’ottimo lavoro il collegio legale della Fiom fiorentina e nazionale”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil Firenze e Prato.
Ora, sottolineano, “il presidente del Consiglio e il ministero dello Sviluppo Economico facciano la loro parte e intervengano in tema di delocalizzazioni e ad una soluzione che garantisca la ripresa produttiva e l’occupazione nello stabilimento per i lavoratori di Campi Bisenzio e di tutto l’indotto”.