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Piazza piena per Conte a Cosenza. Il mondo della musica: “I comizi sì e i concerti no?”

Lorenzo Ottanelli
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Tantissime le persone ieri in piazza a Cosenza per il comizio di Giuseppe Conte nel suo tour a sostegno dei candidati alle amministrative. Una piazza gremita, senza rispetto delle norme di distanziamento, qualcuno senza mascherina. Un’immagine che rende perplessi ed è più che normale chiedersi se sia stata una scelta azzeccata, oppure una manovra azzardata.

Certo è che il mondo della musica non ha accolto la notizia con simpatia, inevitabilmente. I concerti sono fermi da tempo e i pochi eventi sono tutti a capienza ridotta, con posti a sedere e con il distanziamento. Negli altri paesi europei, però, qualcosa si è fatto e molti hanno riaperto ai concerti, certo con la certificazione verde. In questo modo si tutela il pubblico e si dà nuova chance agli artisti, ai musicisti, ai lavoratori dello spettacolo, a chi monta i palchi, ai fonici e a tutti quelli che qui non abbiamo il tempo di elencare. Tutti loro chiedono da mesi un cambio di passo.

Vedere una piazza piena in questo modo, dopo che è stato detto tutto e il contrario di tutto sul concerto di Salmo ad Olbia, fa male. Alle istituzioni in primo luogo. Niente di diverso, in fondo, da Cosenza: due manifestazioni in cui era stato costruito un palco, in entrambi i casi sarebbe stato possibile far rispettare le regole. Per il settore musicale, forse, è il caso che anche le regole cambino.

Legittimamente oggi vari artisti commentano negativamente l’episodio di ieri. Ermal Meta commenta: “I comizi sì e i concerti no?”. Continua Francesca Michielin: “Praticamente ora anziché annunciare un concerto devi annunciare un comizio, così te lo lasciano fare”. Fedez: “Perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre nuove norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che potrebbero garantire la sicurezza di tutti. Quando parliamo di concerti e spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto ma di più di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immbolità. Un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti”.

Non sono gli unici, anche Salmo, Mahmood, Motta e tanti altri hanno preso la parola. E non è solo da oggi, nelle ultime settimane anche i Pinguini Tattici Nucleari avevano espresso la loro opinione sul ritorno a suonare e cantare dal vivo. Sono tanti gli artisti che hanno dovuto rimandare il tour per la seconda volta. Nella musica si chiede una ripartenza da mesi, a poco sono valsi i commenti del Concertone del Primo Maggio, a poco le stupende manifestazioni dei lavoratori dello spettacolo, che tutti hanno apprezzato.

Ora è necessario che la politica faccia il suo lavoro e che dia una risposta ai musicisti e ai lavoratori dello spettacolo. È possibile fare qualcosa perché altrove è stato fatto ed ha funzionato. Sarebbe l’ora che il governo prendesse in seria considerazione questo settore tanto acclamato e così poco supportato.

Intanto Conte risponde a Fedez con un video pubblicato sui suoi social, dando ragione ai musicisti. Il video qui sotto.

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