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Un enorme fiore metallico voluto da Nardella è spuntato accanto ad un monumento unico come la Fortezza da Basso. Con il nulla osta della sovraintendenza

admin
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di Umberto Cecchi

Il mezzo più sicuro per svilire una città è cercare di migliorarla avvilendola, andando a scopiazzare quello che nel momento va di moda senza pensare se la miglioria sia a no in linea con l’ambiente che la circonda o generi , invece, una ibridazione fra persone e ambiente che in urbanistica è un fattore assolutamente letale.

E la reazione peggiore è avvezzare i cittadini abituati a vivere nel bello razionale di ieri e adattarsi a vivere nel casuale e , nell’abborracciato di oggi: che ora è una montagna di escrementi d’arte – si fa per dire – ma in realtà è una grande colata di assurdità  che i cinesi avevano tolto dalla ormai vecchia scatola d’artista degli anni sessanta e gli amministratori fiorentini avevano piazzata, monumentale, davanti al David.

L’importante è non avere idee ma farsele avere da altri, in una città che da sempre ha fatto con la sua bellezza il giro del mondo, opponendosi al Marino per il quale il fine dell’artista era la meraviglia che sintetizzava coi versi: ‘è del poeta il fin la meraviglia’ . Una pseudo cultura che portava al ‘bagnar coi soli e rasciugar coi fiumi’, criptico ma come tutte le cose criptiche non sempre belle.

Oggi il nuovo arredo urbano è la ruota panoramica che il sindaco Nardella, inizialmente voleva innalzare al piazzale Michelangiolo, come se da li non si vedesse già un panorama fra i più belli del mondo, senza bisogno di pagare il biglietto della ruota. (12 euro a persona alla Fortezza ndr).

Ma l’idea non è tramontata, ed ecco, come un enorme fiore metallico di quelli orribili che compaiono nei nuovi assurdi cartoons per ragazzi , la ruota è spuntata all’improvviso alle mura delle Fortezza da Basso. L’ufficio noleggio ruote punta a far fiorire le città; gli enti locali seguaci del Marino, puntano alla meraviglia e cercano disperatamente il luogo meno adatto per piazzarle, a Firenze si è scelto il peggiore, in nome della famosa sensibilità artistica e urbanistica che vanta nei secoli, della quale sembra volersi sbarazzare, come del resto di molte altre cose: vedi le Cascine diventate un bordello a cielo aperto dove se Madonna Bice va in cerca di baci, ottiene molto di più. Se proprio ruota doveva essere, le Cascine era la locazione più adatta.

Avrebbe contribuito a ripopolare l’ambiente di cittadini perbene grazie non solo alla ruota ma strutture di svago, iniziando un recupero degno di Firenze e non di una favela di Managua. La ruota alla Fortezza? L’ideatore doveva aver confuso le sue mura con la torre di Londra o il Prater di Vienna. Gelosie o mancanza di idee? Ma forse un gusto sottile per molestare i fiorentini, con nuovi problemi di traffico e mancanza di parcheggi.