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L’inviato della Rai da Roma alla scoperta dello skyliner dalla ruota panoramica in alternativa a P.zale Michelangelo e San Miniato

admin
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E’ vero che il giornalismo è in crisi, e in America, un misterioso gruppo finanziario sta lavorando per ridurre i giornali, per ora dimezzando i giornalisti, e tornare a più notizie e meno blab bla e a un diverso valore alla notizia.

L’iniziativa, pericolosissima per la libertà di stampa, mi è tornata alla mente quando la RAI ha mandato un inviato per un servizio nazionale su Firenze anche se la città di Dante ha una sede Rai di gran prestigio urbanistico sulle rive dell’Arno, ma vuota come tante altre cose. Anni fa era uno dei più importanti centri di produzione, comunicazione e cultura d’Italia; oggi si parla ogni tanto di affittarlo a un supermercato. Tanto è vero che per fare un servizio sulla città, cosa rarissima, la RAI non ricorre ai giornalisti locali, ma ne manda uno da Roma, senza neppure fornirlo di un vademecum per informarlo sulla città che deve raccontare.

L’inviato è arrivato, è salito sulla ruota panoramica appena insediata alla Fortezza da Basso, ha cantato le lodi, del panorama salendo fino al punto più alto e spiegando che da li si vede lo skyline della città come novità assoluta. Forse per lui era davvero tutta lì dal panorama che gli offriva la sua alta posizione che in realtà è una vista parziale che tralascia troppe cose.  Ma fra le mirabilia all’inviato della Rai è sfuggito che il vero punto a 36o gradi sulla citta da anni esiste uno stupendo punto di osservazione, come il Piazzale Michelangiolo, e san Miniato, nati da due miracoli, quello laico del piazzale realizzato da Giuseppe Poggi per ‘Firenze capitale’ e quello religioso: il martirio di san Miniato realizzato sul luogo nel quale era stato decapitato, ed era sorta una delle più belle chiese del mondo. Dalla ruota si vedono un mucchio di cose che sarebbe meglio non vedere perdute in mezzo ad altre, visibilissime ma molte delle quali, solo cornici.
La ruota dunque non serve a raccontare Firenze a chi non è fiorentino, e toglie alcune della visioni più belle. Ma per la Rai la Ruota non è un dettaglio ma l’esclusività di vedere, finalmente, la città dall’alto

Quella della ruota, tuttavia dev’essere la regina di tutte le idee sbagliate, se perfino la RAI si è accorta che esiste Firenze, che è certo una delle più belle città dal mondo, che gli amministratori cercano di abbellire abbruttendola, con scarso senso critico.
Mille cose sono da valorizzare. Ma il servizio RAI alla quale qualcuno deve aver tirato la giacca per realizzarlo, non se n’è accorto come per lo scempio in piazza stazione, come nell’abbandono sociale delle Cascine, ridotte a postribolo di malavita con buona pace delle forze dell’ordine da trent’anni a questa parte. Con Renzi e Nardella che hanno sempre messo al primo posto il rilancio delle Cascine. Otto anni gettati al vento.  Quello sarebbe un servizio interessante e estremamente utile: non una pubblicità alla ruota panoramica. Chi vuole un panorama mozzafiato e gratis salga al Piazzale si troverà faccia a faccia con uno dei panorami più affascinanti del mondo. Ma alla giunta non interessa, interessa la ruota per la quale da ora avanti chiameremo Firenze, ‘la città della ruota’, grazie a una pubblicità che già altri centri urbani minori, come ad esempio Prato, si, sono mutati in luna park.
Preveggente, conoscendo la sua città era stato l’Alighieri, quando scriveva: ‘fatti non foste a viver come bruti , ma per seguir virtude e conoscenza’. Anche se parlava Ulisse ai suoi Itacesi, ma sono certo pensava ai fiorentini.