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La Russia manda truppe nel Donbass “per la pace”

Lorenzo Ottanelli
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Dopo aver deciso di riconoscere l’indipendenza di Donetsk e Luhansk, Putin invia forze militari nelle due province per “assicurare la pace”. Zelensky, il presidente ucraino, avrebbe discusso con Biden per la definizione della legge marziale nei territori bagnati dal Don, ma il presidente Usa avrebbe insistito sulle speranze diplomatiche.

Questo pomeriggiom infatti, Putin ha deciso di riconoscere l’indipendenza delle due province che insieme costituiscono il Donbass. La diplomazia ha fallito e ora il presidente russo dice di essere in diritto di ritorsioni contro l’Ucraina. Il conflitto è pronto, l’Europa dovrebbe sanzionare la Russia e la probabilità di una vera e propria fuerra è ora più plausibile.

La Francia convoca il Consiglio di difesa, Biden riunisce il suo staff alla Casa Bianca. Scholz (Germania), Macron (Francia) e Zelensky (Ucraina) stanno partecipando a una riunione congiunta d’emergenza. L’Onu si proclama contraria a qualsiasi riconoscimento unilaterale. Ormai, però, è tardi: Putin ha già firmato l’annessione dei due Oblast del Donbass: Donetsk e Lugansk.

Putin parla dell’Ucraina: “Non è un paese confinante, i russi sono parte del nostro popolo, sono compagni”.

Il conflitto a bassa intensità era in corso nelle due province già dal 2014, quando i cittadini votarono per i due referendum sull’indipendenza, entrambi in netta maggioranza. Lo stesso era avvenuto in Crimea, l’unica provincia che era stata ammessa alla Federazione. Tutta la comunità internazionale, escluso il blocco russo-cinese, si era dichiarata contraria ai riconoscimenti unilaterali e aveva definito invalidi i referendum. Le campagne elettorali non erano avvenute secondo le regole democratiche, con una campagna propagandistica russofila e il riconoscimento di brogli.

Oggi cosa può significare questa presa di posizione russa? Lo scenario più probabile è che la guerra sia alle porte. Probabile che non avvenga come la Crimea, dove il passaggio non comportò alcun conflitto armato. Il diritto internazionale è stato violato senza una motivazione contingente e ora il Donbass si prepara a una vera e propria guerra civile. Si fa sempre più probabile un’invasione della Russia all’Ucraina, che perde così due territori senza un passaggio formale e una dichiarazione bilaterale.

L’Europa chiede sanzioni. La Germania e la Francia valutano, perché potrebbero avere un forte effetto boomerang che potrebbe minare ancora di più alla ripresa economica. Tutto il nostro continente, infatti, dipende dal gas russo ed in particolare l’Italia e la Germania.