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Ucraina, ex premier Honcaruk: “E’ la nuova Silicon Valley della democrazia”

Adnkronos
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(Adnkronos) – “L’Ucraina è la nuova Silicon Valley della democrazia, perché non ha paura di cambiare il mondo, combattendo per la libertà”. Sono le parole di Valerijovic Honcaruk, ex premier dell’Ucraina, in carica dal 29 agosto 2019 al 4 marzo 2020, che all’Adnkronos riferisce: “La guerra durerà mesi, forse anni. Non ci sono negoziati reali con la Russia. Al di là delle parole e del tentativo di mostrare una bella faccia, le trattative sono una finestra diretta dai russi. Kiev vorrebbe fermare questa follia. Ma Mosca non vuole. Questa guerra finirà solo quando la Russia perderà tutte le opportunità e capacità di andare oltre, o dopo che Putin morirà. Perché è impossibile negoziare la pace con chi vuole ucciderti”. “Adesso – prosegue – noi ucraini possiamo solo contrastare l’esercito russo militarmente. I problemi con la Russia sono solo artificiali, inventati per attaccarci e poi espandersi in Georgia, in Moldavia…Già in Bielorussia – rimarca l’ex premier – Mosca controlla la macchina militare ed il paese attraverso Lukašėnka, che è un fantoccio di Putin”.  

Il ricorso ad una qualche forma di neutralità dell’Ucraina potrebbe aiutare? “La richiesta di una neutralità dell’Ucraina è un’altra figura retorica di cui ha bisogno Mosca – risponde – Tra l’altro, se anche la ottenesse, non smetterebbe la guerra. Putin non mira ad una Ucraina neutrale, ma a controllarla o annullarne l’esistenza”. Secondo Honcaruk, è propaganda russa giustificare l’avvenuta occupazione con una prossima entrata dell’Ucraina nella Nato e nell’Unione europea: “Putin sapeva che sarebbero occorsi anni, che erano prospettive lontane. La realtà è un’altra: Mosca ci ha occupati perché teme che la nostra democrazia possa essere d’esempio per la Russia. Putin ha paura che il suo popolo possa ambire alla libertà come già sta avvenendo; vuole uno stato totalitario in Russia, ed altrettanto in Ucraina”. 

Parlando del suo legame con l’università di Stanford, a Palo Alto, frequentata prima di diventare primo ministro, e dove probabilmente a fine mese andrà il presidente Zelensy, Honcaruk racconta: “L’Ucraina è uno dei paesi più avanzati al mondo sul fronte dell’Information technology (It), dunque non è questo ciò che mi ha colpito durante la mia permanenza nella Silicon Valley. Io sono rimasto impressionato dalla cultura e dall’apertura mentale della gente, dalla concentrazione di questo tipo di persone che conseguono risultati eccezionali che consentono di cambiare il mondo. Dalla loro energia, dalla loro voglia di creare. Ho inventato un detto: Washington vuole governare il mondo; la Silicon Valley vuole inventare il futuro e sa come farlo. Oggi posso dire che l’Ucraina è la nuova Silicon Valley della democrazia. L’Ucraina, che geograficamente è al centro dell’Europa, sarà il centro del mondo democratico”. 

“Grazie all’esempio dell’Ucraina, le vecchie democrazie occidentali indebolitesi negli ultimi 20 anni stanno recuperando coraggio e i loro valori democratici – spiega – Noi abbiamo restituito all’Occidente l’audacia e la forza di combattere in nome della libertà, per salvare la democrazia. Siamo di esempio a vecchi e nuovi paesi democratici come la Germania, la Francia, la Svezia e gli Usa che hanno cambiato approccio. Perché l’esempio dell’Ucraina, democrazia giovane ed unica nazione che non ha paura di contrastare il secondo potere militare al mondo ed il totalitarismo, insegna che anche un piccolo paese può contrastare un grande stato totalitario. Questo è il motivo per cui la Russia ha fallito”.  

L’ex premier facendo un altro salto indietro nel tempo, guarda al periodo trascorso nel prestigioso ateneo della California, insieme ad altri scholars internazionali “che lavoravano in posizioni top”: “Era la prima volta che frequentavo un’università occidentale. Ciò che mi ha profondamente colpito e che ho poi portato con me negli anni, oltre all’atmosfera unica di una delle migliori università al mondo e la gente incredibile che ho incontrato, è stata la libertà della relazione fra professori e studenti; lo scambio orizzontale; il senso di uguaglianza, che è molto importante; i rapporti alla pari, lontani anni luce da quelli gerarchici e rigidi che caratterizzano regimi totalitari come la Russia dove la paura è la principale risorsa e la base delle relazioni fra le persone, invece della fiducia, che è pilastro della democrazia”. 

(di Roberta Lanzara)