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Proteina può predire rischio diabete e morte per cancro: lo studio

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(Adnkronos) – Una proteina potrebbe predire il rischio che una persona ha di ammalarsi di diabete o di morire per un cancro. Si chiama prostasina e secondo uno studio pubblicato su ‘Diabetologia’, la rivista dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Eadv), quando è presente nel sangue in grandi quantità può aumentare del 76% le probabilità di sviluppare la ‘malattia del sangue dolce’ e del 43% quelle di decesso da tumore, con un’associazione particolarmente marcata nel caso in cui alla prostasina alta si associ anche iperglicemia.

I ricercatori hanno analizzato campioni ematici di 4.658 adulti (età media 58 anni, 40% uomini), prelevati nell’ambito del Malmö Diet and Cancer Study, maxi ricerca prospettica in corso dai primi anni Novanta nella città di Malmo nel sud della Svezia. L’analisi pubblicata è “la più completa del genere mai condotta finora e getta nuova luce sul legame biologico tra diabete e cancro”, afferma Gunnar Engström della Lund University di Malmö, co-autore principale del lavoro che indica la prostasina – presente principalmente nelle cellule epiteliali che rivestono le superfici interne ed esterne del corpo – come “un nuovo potenziale marker di rischio per lo sviluppo del diabete e la mortalità per cancro, specialmente nelle persone con livelli elevati di zucchero nel sangue”, sottolinea il primo autore della ricerca Xue Bao, dell’ospedale affiliato alla University Medical School di Nanchino, in Cina. Un indicatore ‘spia’ “facilmente accessibile”, precisa, perché misurabile attraverso un semplice prelievo.

I risultati che correlavano i livelli di prostasina al rischio di diabete e di morte per cancro sono rimasti validi anche dopo averli corretti tenendo conto di svariati fattori confondenti tra cui età, sesso, girovita, livelli di colesterolo cattivo, pressione, assunzione di farmaci, abitudine al fumo e all’alcol. Gli autori evidenziano tuttavia che lo studio è osservazionale e ne descrivono diversi limiti: per esempio i campioni di sangue utilizzati erano rimasti conservati per almeno un decennio, e i dati ottenuti su partecipanti di una città svedese potrebbero non essere generalizzabili su ampia scala ad altre popolazioni.

 

Benché sia noto che le persone con diabete di tipo 2 hanno circa il doppio delle probabilità di ammalarsi di cancro al pancreas, all’endometrio e al fegato, e un rischio maggiore del 30% di tumore all’intestino e del 20% superiore di cancro al seno, i meccanismi alla base di questo link restano poco conosciuti.

I ricercatori si sono concentrati sulla prostasina per i suoi effetti nella regolazione dei livelli di sodio, del volume ematico e della pressione sanguigna, e perché è stato osservato che la sostanza incide sulla crescita tumorale indotta dall’iperglicemia ed è associata al metabolismo del glucosio. Hanno così scoperto che concentrazioni elevate di prostasina sono correlate alla presenza di diabete (le persone con livelli di proteina nel quartile più alto avevano quasi il doppio delle probabilità di soffrirne rispetto a quelle con concentrazioni di prostasina nel quartile più basso) e che la proteina era significativamente associata alla mortalità sia per cancro sia per tutte le cause. Per ogni raddoppio della concentrazione di prostasina, il rischio di mortalità per tumore aumentava rispettivamente del 139% e del 24% tra i partecipanti con e senza livelli elevati di glucosio nel sangue. Nessuna correlazione è stata invece riscontrata con la mortalità cardiovascolare.

“Poiché la prostasina ha un ruolo nel controllo di diverse vie biologiche associate al diabete, che sono coinvolte anche nell’insorgenza di alcuni tumori, potenzialmente – ipotizza Xue Bao – potrebbe mediare il processo” che collega un “elevato livello di zucchero nel sangue al cancro, o almeno potrebbe agire come un marker di suscettibilità ai tumori nelle persone con glicemia alta. Per analizzare più in dettaglio questo aspetto, in studi futuri sarà utile tracciare le origini esatte della prostasina” che circola “nel sangue e determinare se l’associazione tra prostasina e diabete sia causale”.