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Scontro Sallusti-Colombo su avviso garanzia a Berlusconi

Adnkronos
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(Adnkronos) – “Io c’ero, l’avviso di garanzia a Berlusconi ce l’ha dato la procura di Milano, in fotocopia”. “La procura non è una persona, non si possono tutelare le fonti e poi fare questo gioco di prestigio. Bisognerebbe avere la sensibilità, quando si dice una cosa, di andare fino in fondo”. Duro scambio di battute al salone della Giustizia tra Alessandro Sallusti, direttore di ‘Libero’ e l’ex pm del pool di Mani pulite, Gherardo Colombo, nel corso del dibattito “1992: nasce il processo mediatico”. Al centro, la vicenda della pubblicazione da parte del ‘Corriere della Sera’ dell’avviso di garanzia che l’allora premier Silvio Berlusconi ricevette nel 1994 durante il G8 che si svolgeva a Napoli.  

“Ce l’hanno data quel giorno perché faceva più male a Berlusconi – ha detto Sallusti – Questa scelleratezza, superficialità, egoismo della classe giornalistica col passare dei mesi si è saldata con la classe dei pm”, ha sottolineato, citando poi quanto ricostruito su questo tema da Luca Palamara, nel libro intervista ‘Il sistema’. Replica di Colombo: “Giel’ho dato io? No. Gliel’ha data Davigo? No. Questa è una cosa molto grave e pesante nei confronti di chi questa cosa l’ha fatta, ammesso che sia stata fatta, o di chi questa cosa non l’ha fatta. Mi sento molto in imbarazzo. Quando i giornalisti ricevono una notizia si coprono dietro la tutela della fonte, e si sparge un grande discredito nei confronti di chi così non si comporta. Questo attiene alla deontologia professionale. Mi sento chiamato in causa. Siccome la procura è impersonale, ammesso che sia vero che lei ha ricevuto una fotocopia da un magistrato, questo mi fa cascare dalle nuvole”.  

“Questa è stata la più grande spettacolarizzazione che sia mai capitata in Mani pulite, l’invito a comparire a Berlusconi”, ha sottolineato ancora l’ex pm. Una fuga di notizie che “ha danneggiato enormemente le indagini. La mia idea del rispetto delle persone è molto ferma, le persone devono essere rispettate in sintonia con articolo 27, e devono essere rispettate anche dopo”. L’uscita della notizia “ha gettato tanto discredito sulla procura di Milano, è stato un danno enorme mi piacerebbe sapere da chi è uscita, c’è chi dice che sia uscita da chi ha ricevuto l’invito, dai carabinieri, dalla procura, se Sallusti ha ricevuto la fotocopia dell’invito a comparire, la procura è composta da magistrati, polizia giudiziaria. I magistrati eravamo io, Davigo, Borrelli, D’Ambrosio, Di Pietro, Greco, se dice che è stato un magistrato deve essere uno di questi sei”. Alla fine un accordo tra i due per una cena ‘chiarificatrice’. “Propongo al direttore Sallusti una cena così parliamo di come è uscita la notizia, sono interessatissimo”, la proposta di Colombo. “Molto volentieri, poi le racconto anche della telefonata che ricevetti il mattino successivo che mi annunciava, cosa inusuale, una perquisizione a casa mia alle ore 12, che mi sembrava un gentile invito, ‘vediamo di non fare casino'”.