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In che modo le aziende italiane sostengono le mamme lavoratrici?

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Ne ha parlato a Milano la fiorentina Me First

«Le imprese italiane continuano a perdere ogni anno migliaia di donne preparate e competenti per la difficoltà di conciliare vita e lavoro. Per invertire il trend, la maternità dovrebbe essere accompagnata da programmi di training e supporto psicologico adeguati anche in azienda». Queste le dichiarazioni di Cristina Di Loreto, psicologa, psicoterapeuta (e mamma), fondatrice della start up fiorentina Me First che nei giorni scorsi a Milano ha organizzato la prima edizione del Mom Empowerment Day.

L’evento è stato moderato dalla giornalista Silvia Galeazzi. Sono intervenuti: Francesca Nava Hr Peolple Caring & Culture Senior Specialist presso la multinazionale di consulenza BIP, Fabiana Festa Group HR director Bialetti, Marco Gallo, Managing Director di HRC Community, Arianna Visentini Ceo e co-founder Variazioni, Elena Cortesi IT SR manager Barilla-GD&BT customers development, Andrea Laudadio Head of TIM Academy e Development. Secondo Me First i numeri che parlano della maternità in azienda sono sempre più preoccupanti. Nel 2019 in Italia circa 37.611 neo mamme hanno rassegnato le loro dimissioni dichiarando, in circa 21.000 casi, che il motivo era l’impossibilità di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. Nell’anno della pandemia sono state 96mila. Tra queste 4 su 5 hanno figli con meno di 5 anni. Durante il dibattito non è mancato anche un focus ad ampio raggio sulla generitorialità, sul ruolo del papà e quanto sia importante la sua figura come sostegno alla mamma e al suo benessere.

«L’importanza del Mom empowerment in azienda si respira dai documenti che parlano del closing the gap e dalla necessità di agire sul mindset di ognuno di noi – Cristina Di Loreto, psicologa, psicoterapeuta (e mamma), fondatrice della start up fiorentina Me First -. Il Global Gender Gap Report 2022 stima da 100 a 132 anni il tempo necessario a ridimensionare il gender gap nel mondo, siamo disposti ad attendere? O possiamo iniziare ad agire sulle nostre potenzialità e visioni? Come dico spesso “Dare alla luce non dovrebbe mai farci rimanere in ombra”, oggi invece ancora molte, troppe madri in Italia vivono i loro desideri al buio. Oggi abbiamo acceso un faro: esistono aziende che non lasciano le madri in ombra e le accompagnano in questo viaggio. E noi siamo onorati di poterlo fare insieme a loro».

«BIP si prende cura della genitorialità delle proprie persone – afferma Francesca Nava, HR Senior Specialist People Caring & Culture di BIP –. La collaborazione con i professionisti di Me First ci permette di aiutare concretamente i genitori a vivere meglio la propria vita e a sviluppare le proprie potenzialità attraverso strumenti efficaci applicabili nella quotidianità».

«La maternità è un momento di apprendimento di competenze trasversali preziose” – afferma Andrea Laudadio, Head of TIM Academy e Development -. In TIM siamo in una fase di cambiamento generazionale e puntiamo sull’ascolto delle nostre persone per individuare bisogni e opportunità. Per valorizzare le neomamme e il loro bagaglio personale di skill servono policy adeguate, azioni mirate di sviluppo e mentoring, e soprattutto azioni di cura, in parallelo con quelle che loro mettono in atto nella vita familiare, affinché possano coltivare il senso di appartenenza e il legame con l’azienda».

«Secondo il nostro Ufficio Studi – parla Arianna Visentini, CEO della Società Variazioni Srl, esperta di Change Management e flessibilità organizzativa – sono le donne (con il 64%) ad avere una maggiore necessità di conciliazione in ottica work-life balance. E le donne fanno bene alle organizzazioni: studi dimostrano che più alta è la rappresentazione femminile nella fascia dirigenziale, maggiore è la probabilità di sovraperformance a livello di risultati e fatturato (McKinsey, 2020). Va da sé allora che favorire la flessibilità e gestire in maniera virtuosa a livello aziendale il rapporto tra lavoro e genitorialità può diventare un asset strategico assimilabile al Risk Management».

«Agire sulla cultura e il linguaggio – afferma Marco Gallo, Managing Director di HRC Community – per accogliere tutti i momenti della nostra vita, compresa la genitorialità, valorizzando gli insegnamenti e le abilità acquisite».

«I genitori di oggi stanno crescendo gli adulti di domani – dice Fabiana Festa Group HR director Bialetti -. È responsabilità di tutti, aziende e istituzioni, favorire un ambiente in cui professionalità e genitorialita’ possano coesistere senza rinunce».

«Da diversi anni Gruppo Barilla è impegnato nella diffusione di una cultura comune della genitorialità: con Winparenting offriamo alle nostre persone un supporto concreto nelle fasi di pre-congedo, congedo e rientro al lavoro con programmi di valorizzazione delle nuove competenze e di counseling individuali e di gruppo – commenta Elena Cortesi IT SR manager Barilla-GD&BT customers development -. Abbiamo pertanto aderito con entusiasmo a questa bellissima e importante iniziativa».

«La visione di LinkedIn – interviene Marcello Albergoni, country manager-Linkedin italy – è quella di creare un’opportunità economica per ogni professionista nel mondo. Il programma di Cristina Di Loreto che sostiene e promuove le carriere al femminile, soprattutto nel momento della maternità, è in linea con la nostra filosofia di inclusione e valorizzazione delle professioniste nel nostro network».