“E’ il momento clou del campionato e i punti valgono doppio, non voglio fare appelli ma l’apporto del nostro pubblico sarà essenziale, come lo è sempre stato”. Vincenzo Montella, alla vigilia della partita di domani pomeriggio contro il Genoa, sottolinea la difficoltà della partita e l’esigenza di affrontarla con la massima concentrazione, sfruttando il fattore campo nel quale anche i tifosi possono giocare un ruolo essenziale.
Che partita sarà? “Molto difficile perché non è vero che loro non sono in difficoltà. Vengono da un buon periodo: hanno vinto con Lazio e Udinese e pareggiato a Torino con la Juve. Con Milan e Roma meritavano di più. Ballardini è un allenatore concreto, senza fronzoli e sa il fatto suo. Spero di aver comunicato alla squadra tutto questo affinché non sbagli approccio”.
Chi teme di più del Genoa? “Certamente Vargas che è molto cambiato rispetto a quando era in ritiro con noi. Vuol dire che a volte cambiare aria fa bene ai giocatori. Se sta bene fisicamente e psicologicamente è un giocatore che può fare la differenza. Temo anche Immobile che è pericolsissimo, soprattutto quando ha spazio”.
Si parla molto di futuro, quale sarà il suo? “Parlarne adesso è fuori luogo, comunque, dal canto mio non ho nessuna aspirazione imminente, il mio obiettivo è quello attuale, anche perché ho un contratto in essere. Non c’è nulla. Sono soddisfatto e ambizioso, e posso esserlo con la Fiorentina. L’importante è che gli obiettivi coincidano”.
Crede nella Champions? “Non posso dirlo perché le partite, in questa fase della stagione, sono decise non solo dal gioco, ma anche dalla fortuna e dalla furbizia. Se riusciamo a mantenere questa voglia maggiore degli altri, allora, abbiamo le nostre possibilità di arrivare in Europa”.
Questa squadra ha raggiunto il top o è migliorabile? “Si può fare sempre di meglio, credo che la squadra debba essere valutata nell’insieme, e possiamo fare quindi un pò meglio ancora. Questo non significa che possiamo arrivare più in alto in classifica, ma che abbiamo ancora margini di miglioramento”.
Perchè Borja Valero non va in nazionale? “ Lo spagnolo ha tanta concorrenza di giocatori fortissimi. Un suo difetto? Non è forte fisicamente, non contrasta, non tira forte in porta. Ma è la dimostrazione che nel calcio i parametri singoli non contano niente, conta l’insieme”.
E cosa dice dell’esplosione di Ljajic? “Si vedeva subito che aveva voglia di sudare, lo ha fatto vedere in tutto il ritiro. Credo che abbia la
possibilità di diventare un giocatore importante. L’’unico consiglio è quello che non deve accontantarsi”.
Jovetic e voci mercato possono disturbare? “Non credo. Può anche essere giusto che lui abbia aspirazioni diverse, ma si è sempre allenato con enorme impegno e comportato in modo ineccepibile. Io devo guardare a questo. Non è un problema nostro, e non ci ha mai turbato questa cosa. E credo che non stia turbando neppure lui”.
Ritiene che la Fiorentina abbia un calendario favorevole? “No, perché le difficoltà maggiori quest’anno le abbiamo avute con le medio piccole”.
Ci pensi un attimo: farebbe giocare Jovetic, Ljajic e Rossi insieme l’anno prossimo? “Sono giocatori tecnici, non penso sia un problema vederli insieme perché parlano lo steso linguaggio calcistico”.
Mati Fernadez a che punto è? “Ora sta meglio e in allenamento fa cose eccezionali. Basterebbe che dimostrasse in campo solo una parte del suo reale potenziale per diventare decisivo”.
L’assemza di Frey sarà un vantaggio? “No, sarebbe stata solo se la porta fosse rimasta vuota. Scherzi a parte, lui è molto forte, come lo è
Borriello (che non ci sarà ndr) ma il Genoa ha importanti alternative”.
Ultima battuta: vedremo mi quest’anno Wolski? “E’ arrivato dopo un infortunio di 6 mesi, qui c’è un campionato con grande intensità, questi mesi gli serviranno per ambientarsi. Ha doti tecniche eccezionali, ma è ancora fisicamente indietro rispetto agli altri”.
