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Ucraina / Zelensky: “Senza Crimea e Donbass niente pace sostenibile”

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zelensky mattarella

“Senza la Crimea, senza il Donbass e senza i territori occupati non ci potrà essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi neppure nell’area europea”. Lo ha detto a proposito il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky intervenendo in video collegamento al Forum Ambrosetti di Cernobbio. “Pensate a quello che è accaduto alla Crimea, c’è civiltà, c’è turismo, più posti di lavoro? No, niente di tutto questo, perché l’Ucraina, essendo una nazione civilizzata che rispetta il diritto internazionale, non riconosce la parte appartenente alla Federazione russa e nemmeno le aziende la riconoscono”, ha osservato Zelensky.

“La situazione – ha proseguito – non potrà essere sostenibile a tendere, ci sarà un caos permanente ed è proprio questo che cerca la Federazione russa”. La Crimea – ha ricordato il presidente dell’Ucraina – “era una penisola attrattiva per i turisti e ora è diventata un territorio occupato e militarizzato”.

In merito alla morte del leader Wagner Yevgheny Prigozhin , ha detto ancora, “non ci preoccupa il fatto che sia stato ucciso un terrorista ma tutto questo conferma che non possiamo fidarci di Putin e che la sua parola non vale niente”. Dopo la marcia su Mosca “Putin ha fatto promesse e poi lo ha ucciso, questo dimostra quanto deboli siano le sue stesse parole. Ed è impossibile andare a negoziare con Putin con queste premesse, perché non mantiene le sue stesse parole”, ha sottolineato il presidente ucraino.

“Se è vero che l’ha ucciso (e stiamo ancora aspettando la conferma), questo conferma la debolezza di Putin e significa che aveva paura di questo concorrente, che nonostante fosse un terrorista, faceva quello che gli aveva ordinato Putin”, ha detto Zelensky, sottolineando a più riprese nel suo intervento quanto il presidente russo sia debole. “La debolezza si rivela nel modo in cui governa lo Stato. Putin non riusciva a difendere il suo Stato e questo significa debolezza. La marcia su Mosca significa che non tutte le forze erano sotto il controllo di Putin e questo significa debolezza”.

Secondo Zelensky “Putin aveva paura di Prigozhin e quindi lo ha gestito come abbiamo visto: ha sfruttato la legge del suo Paese per questa uccisione e quindi questo dimostra che non ha nemmeno fiducia nel suo potere giuridico, non si fida nemmeno delle persone più radicalizzate all’interno della Federazione russa, perché queste persone avrebbero preferito supportare Prigozhin rispetto a Putin”.

“Il terrore non significa forza, significa debolezza”, ha poi aggiunto il presidente ucraino. Della Russia “vediamo la debolezza, non la forza. Anche quando stanno cercando di creare caos in Africa, non stanno dimostrando di essere forti, stanno cercando di distrarre il mondo da quello che la Russia è diventata oggi”, ha detto Zelensky.

“In questo caos – ha aggiunto il presidente dell’Ucraina – il nemico cerca di prendere ciò che non gli appartiene. Noi difendiamo la nostra nazione e bisogna avere rispetto della comunicazione e pensare alla pace e non alla guerra”.

“La collaborazione con l’Italia – ha detto ancora – è fondamentale ogni giorno, così come lo è quella con gli altri Paesi. Non abbiamo mai avuto dubbi rispetto alla forza delle decisioni italiane rispetto al supporto all’Ucraina”. Zelensky ha poi ringraziato “l’Italia per il sostegno politico e l’Unione europea per aver sostenuto la candidatura ucraina e gli impegni per garantire sicurezza del nostro Paese”.

Questo – ha concluso Zelensky – “è il momento delle decisioni forti per la nostra sicurezza, per l’Europa e per la sicurezza globale”.