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Cinema / I film italiani del 2024. Su 52 solo 14 diretti da donne

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Un 2024 prevalentemente al maschile per il cinema italiano. Scorrendo i listini delle distribuzioni, salta all’occhio infatti che dei 52 film in uscita solo 14 saranno diretti da donne. E questo nonostante, e i dati Cinetel lo confermano, l’opera più vista dal pubblico nel 2023 sia stata ‘C’è ancora domani’ di e con Paola Cortellesi, che ha battuto negli incassi blockbuster targati Usa come ‘Barbie’ e ‘Oppenheimer’.

Si spera che in futuro la situazione si equilibri. Intanto il 2024 targato Rai (Rai Cinema e 01 Distribution), scrive il magazine ‘Cinematografo.it’, dopo ‘Pare Parecchio Parigi’ di Pieraccioni (in sala dal 18 gennaio), si aprirà con una lettera d’amore al cinema e a Cinecittà: ‘Finalmente l’alba’ di Saverio Costanzo, co-produzione internazionale che sfiora i trenta milioni di budget, dopo il concorso veneziano, sarà al cinema dal 14 febbraio. Parla d’amore anche ‘Another End’ di Piero Messina (uscita programmata il 24 febbraio). In parte è sentimentale anche ‘Napoli-New York’, romanzo di formazione per due piccoli fratelli a cavallo dell’Oceano con Favino protagonista. Regia e sceneggiatura sono di Gabriele Salvatores, il soggetto di Fellini e Pinelli, il budget 18 milioni abbondanti.

Detto di Barbareschi psichiatra nel suo The Penitent, ecco il cavallo di ritorno post-pandemico Muccino che, dopo due stagioni di ‘A casa tutti bene’, per rimpinguare il botteghino scommette su un altro lungometraggio teen tra l’America e la Sicilia: ‘Here Now’. A proposito di isole, Virzì a Ventotene ha girato ‘Un altro Ferragosto’ dopo ‘Ferie d’agosto’ del 1996. Non è più tempo di fumetti, invece, per i Manetti Bros.: concluso il ‘Diabolik’ triadico, ecco ‘U.S. Palmese’, film corale su una squadra calabrese di calcio che milita in categorie non professionistiche.

Intanto, dopo ‘La stranezza’ di Andò, il cinema continua a celebrare Pirandello. In ‘Eterno Visionario’ di Michele Placido lo incarna Fabrizio Bentivoglio, forse perché Servillo è coinvolto in ‘Iddu’ della coppia Piazza – Grassadonia, biopic incentrato su Matteo Messina Denaro. Un progetto che vede in prima linea anche Elio Germano, nel frattempo volto de ‘La grande ambizione’ di Andrea Segre su Enrico Berlinguer. Altra biografia è l’opera seconda di Gianluca Jodice: dopo ‘Il cattivo Poeta’ D’Annunzio, ‘Il Diluvio’ inquadra Luigi XVI e Maria Antonietta. Seconda regia pure per Leonardo D’Agostini: ‘Una storia nera’ è una detective story con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano tratta dal romanzo di Antonella Lattanzi (almeno qui la soggettista e co-sceneggiatrice, insieme a Ludovica Rampoldi e allo stesso D’Agostini, è donna).

Tra gli esordienti, invece, Neri Marcorè si sdoppia davanti e dietro la cinepresa per ‘Zamora’. Ma se le neoregiste di casa Rai sono tre – la cantautrice Margherita Vicario con ‘Gloria!’, l’attrice Carolina Pavone con ‘Quasi a casa’ e la documentarista Sara Fgaier con ‘Sulla terra leggeri’ – in listino di film firmati da cineaste rimangono l’autobiografico ‘Prima la vita’ di Francesca Comencini, ‘Ho visto un re’ di Giorgia Farina e ‘Facciamo tutti centro’ di Paola Randi.

Ma la tendenza maschiocentrica contagia tutte le produzioni. Per il 2024 Medusa, oltre ‘Race for Glory – Audy vs Lancia’ co-produzione internazionale diretta da Stefano Mordini, punta come da prassi sulla commedia: dopo ‘Come può uno scoglio’ con Pio e Amedeo, torna la coppia Bigio-Mandelli (per l’occasione anche regista) con ‘I soliti idioti 3 – Il ritorno’, undici anni dopo il secondo capitolo. Poi ecco Abatantuono protagonista di ‘L’ultima settimana di settembre’ di De Blasi e ‘Ricomincio da taac!’ con Germano Lanzoni, senza dimenticare ‘Un mondo a parte’ di Riccardo Milani con protagonisti il fido Antonio Albanese e Virginia Raffaele, mentre Fabrizio Moro con Alessio De Leonardis fa il suo Breaking Bad: ‘Martedì e Venerdì’ storia di un padre al verde che diventa un criminale. Così, per trovare una regista promossa dal Biscione bisogna arrivare a ‘Vesuvio’, esordio di Cécile Allegra con Marco D’Amore e Marianna Fontana.

Se Groenlandia produce ‘Sei fratelli’ di Simone Godano e ‘Diva futura’, opera seconda di Giulia Steigerwalt, tornerà in sala anche Laura Samani: dopo gli applausi cannensi a ‘Piccolo corpo’, è impegnata nella realizzazione di ‘Un anno di scuola’, storia vera d’inizio Novecento con al centro una studentessa ginnasiale in una classe di soli maschi ambientata a Trieste e ispirata dal romanzo omonimo di Giani Stuparich. Wanted, invece, distribuirà in Italia ‘Maria Montessori’, altra co-produzione italo-francese diretta da Léa Todorov: Jasmine Trinca è la celebre pedagogista marchigiana.

Nonostante il fenomeno Cortellesi, anche il listino di Vision Distribution, società che ha distribuito ‘C’è ancora domani’, parla prevalentemente al maschile: eccetto ‘Gli immortali’ di Anne Riitta Ciccone e l’esordio alla regia di Michela Giroud anche protagonista in ‘Flaminia’, la casa capitanata da Orfei, dopo ‘Enea’ di Castellitto che arriverà al cinema il 14 gennaio, punta su ‘Indagine su una storia d’amore’ di Gianluca Tavarelli, ‘Non sono quello che sono – The tragedy of Othello di William Shakespeare’ di Leo (passato a Locarno 2023), ‘Confidenza’ di Daniele Luchetti alle prese con un altro romanzo di Starnone, ‘Romeo è Giulietta’ di Giovanni Veronesi e ‘Caracas’ seconda regia per Marco D’amore.

Fandango invece distribuirà, dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, ‘Volare!’ aerofobico esordio alla regia di Margherita Buy. È passata dalla kermesse romana anche Ginevra Elkann (sezione Grand Public) con ‘Te l’avevo detto’, mentre dal Torino Film Festival arriveranno ‘Girasoli’ di Catrinel Marlon (Europictures), ‘Holy Shoes’ di Luigi Di Capua, e ‘Punto di rugiada’ di Marco Risi, come l’ottimo ‘Non riattaccare’ di Manfredi Lucibello (I Wonder). Altri titoli in cerca di programmazione: ‘Wanted’ di Fabrizio Ferraro e ‘The Well’ del cantautore Federico Zampaglione.

E i film ‘internazionali’? Neanche a dirlo sono tutti di registi. Marco Tullio Giordana presenterà ‘La vita accanto’, sceneggiata con Marco Bellocchio. Ma se Martone trasloca a Roma da Napoli per una nuova fatica ancora senza titolo dedicata a Goliarda Sapienza, Sorrentino prosegue nella ‘fase napoletana’: dopo ‘È stata la mano di Dio’, il premio Oscar tornerà in sala con un film ancora da nominare, comunque dedicato a Partenope, protagonista chiamata “come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito”, come recita la sibillina sinossi. Intanto il ‘suo’ Filippo Scotti diventerà un giovane, psicolabile scrittore infatuato di una soldatessa americana nella Bologna anni ‘40. Soggetto (il romanzo ‘L’orto americano’) e regia sono di Pupi Avati.

Per farsi un opinione sul ménage à trois di Luca Guadagnino, invece, prima annunciato e poi ritirato causa Hollywood Strike dalla Mostra di Venezia, pare che bisognerà attendere la primavera inoltrata: l’uscita americana di ‘Challengers’ è fissata il 25 aprile, quella italiana il giorno dopo. Triangolo amoroso anche per Gianni Amelio, non su un campo da tennis, ma sul fronte: Alessandro Borghi e Gabriel Montesi saranno medici durante la prima Guerra Mondiale in ‘Campo di battaglia’, e rivali in amore dell’infermiera Anna (Federica Rossellini).

Infine, dovrebbe uscire entro l’anno con Lucky Red anche il kung fu movie in salsa family di Gabriele Mainetti ambientato sul colle Esquilino ma ancora in cerca di titolo, così come ‘Hey Joe’ storia d’amore napoletana diretta da Giovannesi tra una ragazza e un soldato statunitense sullo sfondo della Napoli bombardata durante la Guerra.