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Navalny / “Ucciso con un pugno al cuore”

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Il dissidente russo Alexei Navalny, dichiarato morto venerdì nella colonia penale dove era detenuto, sarebbe stato ucciso con “un pugno al cuore, in perfetto stile Kgb”. Lo sostiene l’attivista russo per i diritti umani Vladimir Osechkin, che da Parigi gestisce il sito Internet anti-corruzione Gulagu.net.

Citato dal Times, Osechkin ha detto che le sue fonti gli hanno spiegato che Navalny è stato tenuto per due ore e mezza in isolamento in una cella a una temperatura di meno 27 gradi centigradi. E questo con l’obiettivo di rallentare il suo battito cardiaco a causa delle temperature gelide. Successivamente, afferma Osechkin, ”è stato ucciso con il classico pugno al cuore del Kgb, ‘one strike”’.

Le autorità russe non hanno ancora restituito il corpo del dissidente alla famiglia e hanno impedito alla madre di avere accesso alla salma. Secondo le ultime informazioni diffuse dalla portavoce di Navalny, Myra comesechiama, sul corpo verranno eseguiti accertamenti che dureranno almeno altri 10 giorni.

Secondo la moglie del dissidente, Yulya Navalnaya, l’oppositore sarebbe stato avvelenato e ucciso con il Novichok, un agente nervino letale, secondo il volere di Putin. Nelle prime ore dopo il decesso, reso noto venerdì scorso, le autorità russe e i media di stato hanno proposto diverse ipotesi: prima un’embolia, poi una trombosi, quindi la sindrome della morte improvvisa.