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Apertura austera per il Maggio. Il ministro Bray crede nella possibilità del salvataggio

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zubinDurante l’intervallo della prima del Maggio Musicale Fiorentino, il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi, il Ministro per i Beni Culturali Massimo Bray ha voluto incontrare il segretario provinciale della Fistel Cisl, Angelo Betti, in rappresentanza dei lavoratori dello storico teatro fiorentino, a rischio chiusura. Betti ha detto a Bray: “Spero che ci sia un aiuto importante dal Ministero” e Bray ha risposto: “Io farò di tutto”. Il segretario ha poi aggiunto che i lavoratori “sono in una condizione veramente disperata” e Bray gli ha detto: “Stanotte lancerò un appello, non riesco più a rispondere”. Congedandosi dal sindacalista, il Ministro per i Beni Culturali ha aggiunto: “Ci tenevo molto ad essere qui, a presto, tornerò presto”. Ai giornalisti che, seguendolo durante l’intervallo dell’opera, gli hanno chiesto se ci fosse una speranza per il Maggio, Bray ha velocemente risposto: “Certo che c’e'”

Austera, come la situazione richiede, a Firenze, dove il Maggio Musicale Fiorentino versa in una gravissima crisi finanziaria, e in Italia. E’ questa la cifra dell’apertura del Festival, nel vecchio teatro comunale, con il Don Carlo di Giuseppe Verdi in forma di concerto per, appunto, motivi di bilancio. Presenti, tra gli altri, il ministro della Cultura Massimo Bray, che alla richiesta dei giornalisti se il Maggio si salvera’ ha risposto un laconico ”Certo…”, il sindaco Matteo Renzi, il commissario del Maggio Francesco Bianchi. Composta nel 1867 in cinque atti e in lingua francese (fu poi tradotta da Achille de Lauzie’res), Don Carlo fu rappresentata per la prima volta a Parigi. La versione presentata al Maggio e’ quella in cinque atti in italiano. Assenti regia e scenografia in questa fase di forti risparmi: e’ dunque centrale, ancor piu’ del solito, il ruolo di Zubin Mehta e dei cantanti, questi ultimi chiamati ad una prova difficile senza effetti di scena e costumi. Musica e canto, allo stato puro. Tra gli interpreti principali Dmitry Beloselskiy nel ruolo di Filippo II, Massimo Giordano in quello di Don Carlo e Kristin Lewis, Elisabetta. Non e’ andata benissimo la vendita dei biglietti fino all’intervento di Confindustria Firenze e Bassilichi che hanno acquistato i ticket invenduti per offrirli alla citta’. Nonostante la difficile congiuntura, il commissario Francesco Bianchi, nominato nel gennaio scorso dal ministro Ornaghi dopo dopo la denuncia dei sindaci revisori di un buco di bilancio di 14 milioni e mezzo di euro, appare non pessimista. E, anche sul sito del Maggio, esprime ”la certezza che se, tutti e ciascuno, in primis coloro che operano nel nostro Teatro ed il nostro pubblico, ma anche le forze politiche, economiche, sociali e culturali fiorentine ed italiane faranno, pur nella diversita’ dei ruoli e delle responsabilita’, la loro parte, lavorando coese verso un obiettivo comune di risanamento economico e di ritrovate certezze finanziarie, noi potremo vedere, oltre la crisi, un futuro piu’ stabile e sereno”.

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