Home VETRINA Rintracciato grazie ad uno scontrino il bandito dell’assalto al Bancomat di Reggello

Rintracciato grazie ad uno scontrino il bandito dell’assalto al Bancomat di Reggello

admin
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CARABINIERIDomenica 28 aprile erano stati scoperti da una pattuglia dei carabinieri di Reggello mentre disinstallavano uno skimmer che avevano installato allo sportello bancomat di un istituto di credito di Reggello. Ne era nata una colluttazione durante la quale avevano ferito uno dei due militari ed avevano tentato di investire l’altro col loro potente SUV. Poi era iniziato un lungo inseguimento da Reggello ad Incisa dove pur di guadagnare la fuga non avevano esitato a speronare violentemente una vettura della Polizia Stradale intervenuta sul posto per bloccare l’auto in fuga.
Anche il loro mezzo nell’urto era rimasto seriamente danneggiato, ma i due non si erano persi d’animo continuando a piedi la loro fuga per le campagne circostanti favoriti dal buio. Uno dei due malviventi, dopo essere stato colpito da un proiettile, era stato arrestato, mentre il secondo era riuscito a far perdere le sue tracce nei campi circostanti. Ma per agevolare la sua corsa e non avere impedimenti nei movimenti l’uomo si era disfatto del pesante giaccone che l’uomo indossava. Una volta recuperato questo indumento, ripulito del suo contenuto i Carabinieri rinvengono comunque la ricevuta di una lavanderia con un nome di battesimo. Da questo e dai successivi riscontri i militari della compagnia di Figline riescono a dare un nome ed un volto al fuggitivo, un rumeno 28enne con numerosi precedenti alle spalle. Questo nominativo viene inserito in banca dati per un eventuale rintraccio.
Per giorni l’uomo è riuscito a far perdere le tracce di se, finchè è riapparso l’altra sera confuso con altri suoi connazionali su un pulman di linea alla confina con la Slovenia diretto in Romania. Ai Carabinieri di Aurisina (TS) ha fornito l’unico documento in suo possesso, quello col suo nome e cognome reali, sicuramente una volta in Romania si sarebbe procurati nuovi documenti con i quali rientrare in Italia, e la Banca Dati ha restituito l’informazione che l’uomo andava fermato poiché accusato di tentato omicidio, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni personali, frode informatica ed installazione di apparecchiature atte ad intercettare comunicazioni informatiche.
Dal pullman diretto verso la latitanza il suo viaggio ha subito un brusco e repentino cambio di programma portandolo fino al carcere di Sollicciano dove è stato rinchiuso a disposizione della magistratura fiorentina.

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