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Omicidio nell’ex caserma Lupi di Toscana. Arrestati due fratelli albanesi

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Lupi di Toscana

Due fratelli albanesi, di 19 e 20 anni, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di aver ucciso un connazionale di 24 anni, rinvenuto cadavere il 5 giugno scorso, carbonizzato, nella ex caserma dei Lupi di Toscana, a Firenze. Lo spaccio di sostanze stupefacenti, al centro dell’omicidio. A conclusione di una complessa attivita’ investigativa coordinata dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Firenze, la Squadra Mobile fiorentina ieri ha eseguito il fermo di indiziato di delitto, emesso dal Sostituto Procuratore Sandro Cutrignelli, nei confronti dei due. Gli accertamenti medico legali stabilirono che la vittima fu ferita a morte con almeno 5 colpi di arma da taglio al collo, tutti localizzati alla radice anteriore, e che il corpo, privo di vita, fu successivamente dato alle fiamme mediante l’impiego di liquido infiammabile. I primi accertamenti permisero di stabilire che l’episodio avvenne alla fine del mese di maggio. La salma si presentava coperta da residui di legni utilizzati per appiccare il fuoco, mentre a diversi metri di distanza era presente un secondo focolaio dove gli agenti rinvennero alcuni effetti personali, oltre a degli asciugamani e i residui di un apparato cellulare. All’esterno dell’area fu infine rinvenuta un’autovettura in sosta di proprieta’ di un soggetto italiano risultato poi intestatario di numerosi altri mezzi di trasporto. All’interno del veicolo presenti copiose tracce di sangue. L’attivita’ investigativa ha consentito di stabilire che circa due mesi prima il veicolo era stato controllato dalle forze dell’ordine e che nella circostanza era stata identificata la persona risultata poi essere la vittima del cruento omicidio. Accertato l’uso esclusivo dell’auto da parte dello straniero, scomparso nel corso della notte tra il 27 e il 28 maggio, la Polizia Scientifica ha confermato l’identita’ del cadavere grazie ad alcuni frammenti di impronte papillari recuperate da una delle mani bruciate. Secondo gli inquirenti il contesto nel quale era maturato l’omicidio era collegato all’illecita attivita’ di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati si trovano ora in carcere con l’incriminazione di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere.

 

fonte Agi

 

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