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La Regione taglia le convenzioni ma non ha soluzioni contro le liste d'attesa

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careggi «Siamo ben consci che il tema delle liste d’attesa è un tema cogente anche a livello nazionale». Lo ha affermato oggi in Consiglio regionale l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni rispondendo al question time del Nuovo Centrodestra sul legame tra liste d’attesa enormi e convenzioni col privato contratte. Bene. Lo sa. Evviva. Ma non basta. E, replicando, il Presidente del gruppo Ncd Alberto Magnolfi glielo ha detto chiaro: «Apprendiamo – ha esordito – che di risposte non ce ne sono, e procedere nelle convenzioni col privato a singhiozzo e con così breve respiro di certo non aiuta. Intendevamo porre una questione di metodo, ma a quanto pare al di là della buona volontà una risposta non c’è».
Questo, in estrema sintesi, il botta e risposta andato in scena  nell’aula del consiglio regionale durante la finestra del question time.
Il Nuovo Centrodestra aveva all’ordine del giorno una sua interrogazione che metteva in evidenza la contraddizione tra la proclamata volontà della giunta di comprimere le liste d’attesa in sanità e il taglio delle convenzioni con il privato accreditato. Insomma: all’aumentare della domanda, l’offerta di fatto diminuisce. Un paradosso su cui avevano posto la loro lente d’ingrandimento i consiglieri della formazione alfaniana (oltre a Magnolfi l’atto era firmato anche dal Vicecapogruppo Marco Taradash e dai consiglieri Andrea Agresti e Roberto Benedetti) ma che ha trovato in risposta la presa d’atto di una situazione ormai fuori controllo non certo solo in Toscana.
«Noi chiedevamo come si intendeva risolvere la situazione – ha incalzato Magnolfi – non la conferma che fosse reale. Di questa risposta non possiamo ritenerci soddisfatti»

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