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In Toscana calo del 4,2% dell’industria

admin
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Le piccole imprese sono le piu’ sofferenti (produzione -6,6%, ordini -5,6%), mentre rallentano le medie (produzione -0,6%, ordini -1,0%) e le grandi (produzione -0,5%, ordini -10,5% ma ordini esteri +6,4%). Tra i 14 settori monitorati dieci riportano variazioni produttive negative. Incremento per le calzature (+0,8%), i minerali non metalliferi (+1,9%), la farmaceutica (+2,5%) e la meccanica (+2,8%). In flessione gli altri comparti, tra i quali spicca in negativo in particolar modo il sistema moda (-9,3% il tessile, -10,6% l’abbigliamento, -3,9% la concia e pelletteria). Secondo Pierfrancesco Pacini, (nella foto) presidente di Confindustria Toscana, ”occorre proseguire con le misure di risanamento, attraverso azioni strutturali centrate sulla semplificazione e una severa spending review; ma senza un’adeguata attenzione allo sviluppo, rischiamo di far avvitare l’economia su se stessa. Per non ‘morire di rigore’ servono politiche anticicliche, dallo sblocco dei pagamenti pubblici al rilancio di un programma infrastrutturale; dal recupero della domanda interna al sostegno degli investimenti da parte delle nostre imprese”. Vasco Galgani, presidente di Unioncamere Toscana, sottolinea ”l’urgenza di un intervento che vada in piu’ direzioni, per contrastare la crisi che si sta allargando per diventare generalizzata in tutti i settori, tranne alcune eccezioni positive”. Riguardo all’occupazione, e al rischio che paghi nei prossimi mesi le conseguenze delle attuali difficolta’ del sistema produttivo, per Galgani ”e’ necessario agire tempestivamente perche’ la mano lunga della recessione non causi ulteriori licenziamenti, che determinerebbero una ulteriore stretta sui consumi. La nostra economia non se lo puo’ permettere”.

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