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Gomez si confessa:"Il peggio è passato, devo capire come si muove la squadra. Qui sto bene"

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gomez_fiorentinaMario Gomez a cuore aperto nella sala stampa dell’Artemio Franchi. Il bomber tedesco si è presentato di fronte a microfoni e taccuini dopo mesi di silenzio ufficiale, coincisi con il suo lungo infortunio. Una conferenza voluta dallo stesso attaccate tedesco per spiegare a Firenze perché le cose non stanno andando ancora come vorrebbe sul campo e per ribadire la sua volontà di restare a lungo in viola e vincere con la maglia gigliata sulle spalle.
“La cosa più importante è che non sento più dolore perché significa che l’infiammazione è passata. So che tutti vorrebbero da me tanti gol, ma ci vuole pazienza. Anch’io vorrei fare subito una doppietta, ma non è facile perché mi manca il ritmo della partita e devo imparare a conoscere ancora come gioca questa Fiorentina. Perché un conto è l’allenamento, un altro la gara. Devo capire, per esempio, come giocano i centrocampisti, come fanno i cross gli esterni, quali sono i giusti movimenti e per questo ci vuole ancora un po’ di tempo. Mi sento come se fossi un nuovo arrivo, anche se sono qui da sei mesi”.
Cosa risponde a chi dice che si sta preservando per il Mondiale?
“Che è normale che voglia essere al Mondiale, come tutti i giocatori, ma anche che la mia priorità è solo la Fiorentina. Io sono venuto qui per vincere e per dare il massimo per questa maglia e per questa città. Non ho mai pensato al Mondiale in questi mesi molto duri di infortunio. Ho solo la mente rivolta alla squadra che voglio aiutare ad arrivare più lontano possibile in Europa League, a vincere la Coppa Italia e a centrare la qualificazione in Champions”.
E’ pronto a giocare dall’inizio contro la Juve domenica?
“Questo lo deciderà mister Montella. Io posso dire soltanto che adesso è passata la paura, che non sento più dolore nei contrasti e che voglio migliorare per Firenze a cui chiedo solo un po’ di pazienza. Perché per metà stagione abbiamo giocato con Giuseppe Rossi in attacco e adesso, con me, le cose sono diverse perché sono un attaccante con altre caratteristiche. Dunque io mi devo adattare alla squadra e la squadra deve adattarsi a me”.
Sogna lo scudetto a Firenze?
“Sì lo sogno, come sogno di avere una famiglia con dieci figli. Ma adesso devo pensare al presente e a dare il mio contributo in questo mese importantissimo per la Fiorentina. Per lo Scudetto ci sarà tempo. Ho firmato un contratto di 4 anni perché credo nella famiglia Della Valle, in questo progetto e sto benissimo in questa città. I tifosi poi sono meravigliosi, sono rimasto stupito di quanta passione hanno per questa squadra e voglio ripagarli sul campo”.
Cosa può paragonare a Juve – Fiorentina?
“Forse la sfida tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Ma questa partita vale ancora di più perché è vissuta con maggiore emozione dalla gente. Ricordo benissimo la partita dell’andata e il 4-2 che mi ha fatto venire i brividi seguire dalla tribuna del Franchi. Ecco, come all’andata quella con la Juve potrebbe essere la partita della nostra svolta. Abbiamo sette punti dal Napoli e un avversario difficilissimo da battere, perché sono i più forti con giocatori come Tevez, Llorente, Vidal e Pirlo. Ma se vinciamo la partita tutto può cambiare. Come accadde a ottobre”.
Quando sarà al 100 per cento?
“Questo non lo so, è impossibile saperlo. Il calcio non è una scienza esatta, anche quando mi sono infortunato pensavo di restare fuori 5-6 settimane. E invece ho cominciato a sentire quel dolore che si è trasformato in infiammazione ed è stato un momento difficilissimo perché quando sembrava che passasse poi tornava a farmi male il ginocchio. Ora non sento più niente e voglio ricominciare a segnare”.
Quanto le manca il gol?
“Quello non è un problema perché ho sempre segnato tanto nella mia carriera e sono sicuro che tornerò a farlo. Serve solo pazienza, come è accaduto a inizio stagione quando ho un po’ stentato, poi è arrivata quella partita col genoa dove ho capito che mi ero inserito al meglio in questa squadra. Ora è ricominciato tutto da capo e occorre affinare l’intesa con i compagni. Adesso conta sol questo”.
Cosa pensa degli arbitri e della squalifica di Borja Valero?
“La squalifica di Borja è ingiusta perché ciò che è stato detto non corrisponde al vero. Lui è un bravissimo ragazzo e non se lo merita. Però dico anche che dobbiamo smettere di parlare degli arbitri e delle loro decisioni. Tanto non le cambiano, anzi più se ne parla peggio è. Se siamo quarti non è colpa delle decisioni arbitrali, ma dei risultati. Abbiamo perso con l’Inter, pareggiato a Parma etc… e non si può ridurre tutto agli errori arbitrali. Dobbiamo pensare solo a quello che possiamo fare noi”.
Lei pensa alla Champions, ma non è giusto anche guardarsi alle spalle?
“Certamente che lo è. Le avversarie si stanno avvicinando. Se non arriviamo terzi dobbiamo difendere il quarto posto. Lo Scudetto? Tutti lo sogniamo, io per primo. Ma ho un contratto di 4 anni e c’è tempo per vincerlo. Siamo in finale di Coppa e quella dobbiamo fare di tutto per portarla a casa”.
La conferenza termina qui con una sola certezza: Mario Gomez è promosso a pieni voti… nell’esame di lingua italiana.

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