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Magistrati a convegno per l'integrazione e la formazione giuridica europea che vada oltre le frontiere

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foto-2 magiLa Commissione Europea di Giustizia appoggia un importante progetto del Consiglio d’Europa volto a  garantire uno spazio di libertà, di sicurezza e tutela per i cittadini europei coinvolgendo gli  operatori di giustizia:giudici, pubblici ministeri dei singoli stati membri, affinché acquisiscano il più possibile una comune cultura giuridica europea al fine di rafforzarne lo spazio giudiziario  per lo sviluppo di una cultura legislativa comune.
Questo perché in Europa si avverte come non mai,la necessità di sostenere la formazione delle professioni giudiziarie in materia di diritto dell’Unione e di diritto comunitario  e a tal proposito è stato istituito un programma quadro con i “diritti fondamentali e giustizia”perché,afferma la giudice penale Magi ” la formazione giudiziaria deve potersi integrare in un contesto internazionale più ampio che vada oltre le frontiere dell’Unione per agevolare nel futuro prossimo, la cooperazione giuridica e potenziare lo stato di diritto nel mondo “.
Una iniziativa europea che quest’anno riguarda ben 650 magistrati di 28 paesi,quanti sono quelli dell’Unione di cui ben 70 italiani ,in maggioranza giovani con la perfetta conoscenza della lingua inglese,francese,tedesca e spagnola,scelti dalla commissione giustizia che ha sede a Bruxelles per un periodo di due settimane e nel pool dei giudici in trasferta a Bucarest e Costanza due polacchi, due tedeschi, un ungherese e tre italiani insieme alla toscana Monica Magi,che attualmente svolge la sua attività di giudice penale nel tribunale di piazza Falcone e Borsellino a Prato, dopo gli anni che l’hanno vista prima sostituto Procuratore della Repubblica a Pistoia poi giudice del lavoro a Livorno.
È di qualche giorno fa un suo intervento, molto applaudito, su “ Legalità e Costituzione” in un liceo classico a Prato in cui spiegava ai giovani studenti l’educazione alla legalità e al rispetto delle regole per la conoscenza dei valori sociali che stanno alla base del vivere civile in base al programma di insegnamento della nuova disciplina denominata “Cittadinanza e Costituzione” prevista dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca a partire dal 2010 per promuovere lo sviluppo del senso critico e della capacità di riflessione per una partecipazione sociale costruttiva con il conseguente sviluppo dell’appartenenza alla comunità.
 
PATRIZIA SCOTTO DI SANTOLO

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