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Maltempo, un milione e mezzo di danni la prima stima solo nei musei e palazzi storici

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firenze tromba d'ariaAmmonta ad una cifra non inferiore a un milione mezzo di euro la prima stima dei danni subiti dai musei e giardini del Polo museale di Firenze per “l’evento meteo estremo” che ha colpito ieri Firenze. Lo rende noto la stessa soprintendenza, impegnata nei controlli nei vari musei afferenti al Polo insieme alle ditte esterne.

“Quello che è successo è stato un evento eccezionale difficilmente prevedibile, che non è possibile calcolare su un singolo luogo. E’ stato un caso se non ci sono state vittime”. Lo ha detto il capo della protezione civile Franco Gabrielli al campo base di Stabbia, a Cerreto Guidi (Firenze), per monitorare la situazione maltempo in Toscana. Ai sindaci di Cerreto Guidi, Fucecchio e Vinci, Gabrielli ha chiesto un censimento dei danni entro tre giorni, per valutare la richiesta di stato d’emergenza

 Martedì la giunta regionale della Toscana dichiarerà gli stati di emergenza e calamità per i danni provocati dal maltempo per i quali, al momento, non c’è una stima definitiva: “Visto il carattere inedito dell’evento, si tratta di un calcolo difficilissimo, che di ora in ora aumenta”.

Danni ad abbazia S.Miniato a Firenze  – Vetrate in frantumi a causa della grandine, affreschi del Duecento ‘lavati’ dall’acqua penetrata all’interno del complesso così come lavori di Paolo Uccello, meno gravi da una prima valutazione le conseguenze per il cimitero monumentale. E’ quanto accaduto all’abbazia di San Miniato al Monte a Firenze, capolavoro dell’architettura romanica fiorentina, in seguito alla bomba d’acqua e grandine e alla tromba d’aria che ieri ha colpito Firenze.

I vetri, datati tra fine Ottocento e inizi Novecento, sono andati in frantumi – anche nell’attiguo Palazzo Vescovile – e l’acqua è riuscita così a entrare e ha bagnato alcuni degli affreschi colpendone in particolare alcuni duecenteschi presenti nella basilica stessa e lavori di Paolo Uccello nel refettorio. Per valutare i danni arrecati a questi ultimi, è già stato convocato uno specialista della Sovrintendenza. Danni lievi nel cimitero monumentale delle Porte Sante, che fa parte sempre del complesso: le raffiche di vento e grandine hanno portato solo alla distruzione di alcuni vasi e arredi. E’ in corso, in ogni caso, spiegano dalla basilica, un bilancio complessivo dei danni. Intanto, comunica la polizia municipale, il Forte Belvedere resterà chiuso, a scopo precauzionale, fino a lunedì quando un team di tecnici compirà un sopralluogo per valutare se esistono le condizioni per la riapertura.

 Tromba d’aria e grandine su Firenze, problemi ai musei

 Paura per le possibili conseguenze delle infiltrazioni, ma in alcuni casi anche per la rottura dei vetri delle finestre, alla Galleria degli Uffizi, all’Accademia, a Palazzo Vecchio, alla Biblioteca Nazionale, alla Sacrestia Vecchia di San Lorenzo, al Museo di San Marco a quello di Santa Croce. Strage di alberi al giardino di Boboli e al cimitero monumentale degli inglesi. Tutti luoghi che il 4 novembre 1966 vennero stravolti dall’acqua dell’Arno.

Il vento ha scoperchiato la scuola elementare don Milani, nel quartiere 4, obbligando i responsabili a ordinare l’evacuazione. Ancora peggio è andata in provincia dove, solo nella zona dell’Empolese Valdelsa l’Asl 11 segnala 39 feriti, tra i quali tre bambini.

 Secondo le prime stime di Confagricoltura, solo nei vigneti si può parlare di 20 milioni. Nei prossimi giorni sarà possibile fare un bilancio preciso. Firenze, dove il sindaco Dario Nardella ha convocato l’unità di crisi della Protezione civile, si è trasformata in una specie di cimitero del verde: alberi sono caduti in tutta la città, abbattendosi sulle strade e sulle auto in sosta. A Lastra a Signa madre e figlia sono rimaste bloccate nella loro auto sulla quale si è abbattuto un albero. Sono uscite illese ma chiaramente sotto choc.

“Non eravamo stati informati di un evento così rilevante – detto il sindaco di Firenze Nardella sottolineando comunque che la macchina dell’emergenza ha funzionato -. Sapevamo solo dell’arrivo del maltempo, ma non potevamo sapere che si sarebbe manifestato in questa forma”. A disposizione del Comune c’erano, riguardo ad oggi, due bollettini, uno dell’Università di Firenze che parlava di “emergenza caldo”, mentre un altro, della Regione, “di forti precipitazioni”.

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