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Appello di Pradè alla città e ai tifosi "Stiamo uniti in questo particolare momento"

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di Tommaso Borghini
 
“I NOSTRI GIOCATORI HANNO UNA FORTE SENSIBILITA’ PERCHE’ SI SENTONO DEBITORI CON IL PUBBLICO. QUESTO E’ IL CLIMA CHE SI RESPIRA NEGLI SPOGLIATOI”
pradè conferenzaL’appello ai tifosi a stare uniti attorno alla Fiorentina, la conferma della piena fiducia in Montella e la volontà di continuare a puntare sulla rosa attuale, senza nuovi innesti a gennaio.
Questo in sintesi il Daniele Pradè-pensiero, concetti che il diesse ha voluto comunicare pubblicamente, convocando una conferenza stampa allo stadio Franchi.
“Voglio fare un invito ai tifosi da parte della Fiorentina: restiamo uniti, dato che l’unità è stata la nostra forza in questi anni. L’unità e l’empatia sono state le cose che ha fatto scattare la scintilla. Non possono essere due-tre risultati negativi a farci allontanare. Io vi assicuro che da parte di tutti noi ci sarà sempre l’impegno e l’attaccamento alla maglia. Noi siamo un’azienda, siamo costretti a chiamarci così nel modo del calcio di oggi. In questa azienda ci sono gioie e dolori, emozioni e depressioni. A fine anno la famiglia Della Valle dovrà fare una ricapitalizzazione di 30 milioni. In questa azienda i nostri tifosi non sono clienti, ma partner”.
Come giudica le ultime esternazioni di Montella?
“Ci siamo visti con il mister, il presidente Della Valle e Macia. Le responsabilità di cui parla Montella riguardano il clima che si respira nello spogliatoio. I nostri giocatori hanno una forte sensibilità perché si sentono debitori della vittoria con il pubblico. Io per primo sono sensibile a questo momento. Questo non significa però che siamo fragili”.
Cosa pensa dei nuovi giocatori mai utilizzati da Montella?
“Negli ultimi due anni abbiamo fatto solo elogi al nostro allenatore e nessuno si è mai permesso di mettere in discussione le sue scelte. Noi non entriamo nel merito delle scelte tecniche perché abbiamo totale fiducia in Montella che ha un contratto molto lungo e che verrà sempre più coinvolto nelle scelte di mercato”.
Ma c’è qualcosa di sbagliato nell’ultimo mercato?
“Chi non sbaglia? Voglio dire che abbiamo l’obbligo, al momento, di difendere ogni nostra scelta in estate. Marin, Richards e Badelj sono giocatori che arrivano da club importati e che reputiamo importanti. Solo alla fine dovremo rendere conto di quanto fatto e essere giudicati”.
Pensa che questa squadra sia a fine ciclo?
“Assolutamente no. I nostri sono programmi a lungo termine. La società ci ha anche chiesto di tornare a investire sui giovani. Siamo un gruppo solido c’è ancora grande coesione. Da Andrea Della Valle, che soffre tantissimo per le nostre sconfitte, all’ultimo dei magazzinieri”.
Il suo contratto è annuale, a quando il rinnovo?
“Io sono un dipendente a tutti gli effetti, che viene giudicato in base al suo lavoro. A dicembre ci rivedremo e discuteremo la mia posizione. S’è c’è la stessa intenzione andremo avanti insieme, e mi auguro di sì dato che ho il massimo sostegno della proprietà. Finché sono qua darò il mio cento per cento”.
Il contratto di Neto a che punto è?
“Stiamo lavorando per farlo restare, i giocatori in scadenza sono una cosa molto comune: i procuratori ed i giocatori cercano sempre di fare il loro meglio”.
A gennaio arriveranno rinforzi?
“Siamo già 32 giocatori in rosa e la prima cosa a cui devo pensare è ridurne il numero e non sarà facile piazzare gli esuberi. Devo sperare anche che Joaquin e Gomez tornino a fare loro stessi perché sono sicuro che le soluzioni le abbiamo in casa e che sia giusto andare avanti con questa rosa”.
Quando tornerà Giuseppe Rossi?
“Non lo so ancora. Tengo le dita incrociate e faccio un grande tifo per lui. Ci manca tanto ma è sempre molto vicino a noi”.
Ilicic è uno degli elementi che ha reso meno, perché non riesce a inserirsi?
“Ilicic è come un figlio che ha bisogno d’aiuto, non va messo da parte ma dobbiamo dargli di più. Mi piacerebbe che tutti dessero aiuto a questo giocatore. E’ un ragazzo pulito che sta soffrendo questa situazione. Ha dei numeri incredibili, ora sta a lui metterli in pratica sul campo. La multa? Tutti sanno che abbiamo delle regole e che chi non le rispetta paga”.

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