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”Oggi ci troviamo di fronte ad un decreto che, a 22 anni di distanza dalla prima previsione legislativa in materia, a 11 anni di distanza dall’inserimento delle citta’ metropolitane in Costituzione, decide di istituirle. E’ un’occasione che non vogliamo perdere”. Lo ha detto il consigliere comunale Valdo Spini, presidente della commissione affari istituzionali e coordinatore delle commissioni consiliari competenti dei comuni capoluogo interessati all’istituzione della citta’ metropolitana, oggi in una comunicazione al consiglio comunale di Firenze. ”Non appena il decreto sara’ convertito – ha detto ancora Spini -, rivolgeremo un invito alle commissioni consiliari competenti di tutti i Comuni della provincia per un primo confronto libero ed aperto sulle tematiche inerenti all’attuazione del decreto stesso. Non vogliamo infatti in nessun modo dare l’impressione di un Comune capoluogo che voglia prevaricare o emarginare nessuno, ma al contrario coinvolgere tutti in un dibattito che ci auguriamo fecondo e produttivo”. ‘Quello che ci attendiamo dalle citta’ metropolitane – ha detto ancora Spini – e’ riduzione delle spese, piu’ semplificazione nelle decisioni, piu’ efficienza e piu’ democrazia. Piu’ democrazia – ha sottolineato – perche’ vogliamo che i cittadini possano determinare sulle decisioni che di fatto vengono prese a livello intercomunale. Da tale punto di vista mi pronuncio con chiarezza per l’elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitani”. Nel corso del dibattito in aula il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani ha ricordato il ”ruolo importante” esercitato dal Comune di Firenze sul tema della citta’ metropolitana, mentre il consigliere dell’Udc Massimo Pieri ha invitato Provincia e Comune a fare ”un percorso insieme sulla citta’ metropolitana. Questa e’ una grande occasione e mai come in questi 22 anni siamo andati cosi’ vicini alla meta”. ”Abolire tutte le province per evitare lobby trasversali – ha affermato la vice capogruppo di Fli Bianca Maria Giocoli -. La buona politica ce la puo’ fare”.

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