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Agricoltori sul piede di guerra contro i tarocchi

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Frodi, sofisticazioni, agropirateria e contraffazioni di prodotti agroalimentari toscani come il vino Chianti realizzato in California, il salame ‘Toscano’ proveniente dagli Usa, o il ‘Finocchiono’, a cui si aggiunge il cosiddetto ‘italian sounding’ come nel caso di olio extravergine prodotto con ‘olive comunitarie’ ma che in etichetta ha riferimenti a Firenze e alla toscanita’. Sono alcuni degli esempi di contraffazione mostrati oggi da Coldiretti che nella sede del Consiglio regionale della Toscana ha dato vita al ‘Salone degli inganni made in Tuscany’, una vetrina dei prodotti ‘tarocco’. Contro la contraffazione e le frodi, circa mille agricoltori aderenti a Coldiretti hanno dato vita stamani a un presidio davanti all’Assemblea regionale, che ha bloccato il traffico circostante. Nel corso della protesta i manifestanti hanno distribuito pesche e bruschette ai passanti. Secondo il presidente di Coldiretti Toscana Tullio Marcelli ”la contraffazione dell’agroalimentare italiano nel mondo vale 60 miliardi di euro ogni anno, frodi e falsificazioni sottraggono ogni giorno al settore 164 milioni di euro e la Toscana ha il primato di essere la piu’ colpita. La nostra Regione perde ogni anno alcuni miliardi di euro e il valore del nostro export e’ contraffatto per due o tre volte”. Il presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci ha sottolineato come ”la Toscana e’ un marchio di qualita’ in se stessa ma che dobbiamo stare attenti a non perdere e a non farcela prendere, perche’ altrimenti perdiamo la nostra identita”’. Coldiretti ha esortato i consiglieri regionali a discutere una mozione, sottoscritta dai vari gruppi, che impegna la Giunta toscana a sollecitare il Parlamento ad approvare una legge a sostegno della ‘qualita’ e trasparenza degli oli di oliva vergini’. ”Vogliamo arrivare al cuore dei politici italiani – ha sottolineato Marcelli – per far approvare una legge nazionale sull’olio che permetta di mettere fine alle truffe. E’ una norma di giustizia che deve essere approvata in tempi rapidi. In Toscana gli ultimi esempi sono avvenuti a Pistoia e in Provincia di Siena con 80 mila quintali di olio sequestrati, che sarebbero diventati italiani o toscani, che e’ pari a circa la meta’ della produzione toscana”.

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