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Alla presentazione del suo libro, Rossi tranquillizza i tifosi: "Non so quando ma tornerò"

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di Tommaso Borghini
Le porte della Syracuse University di Firenze si sono aperte per Giuseppe Rossi e per la presentazione del suo libro A modo mio (My Way), una raccolta di racconti sulla storia della sua vita, curata dalla giornalista Alessandra Bocci ed edita da Mondadori.
Un’occasione per ripercorrere le tappe della carriera calcistica di Pepito, caratterizzata da un successo precoce, ma anche da tanti episodi sfortunati che lo hanno colpito, ma mai abbattuto, come ha spiegato lo stesso attaccante viola.
“E’ stato bello scrivere insieme ad Alessandra Bocci questo libro perché ho rivissuto momenti del passato, partendo da quando ero piccolo e mi svegliavo la mattina presto per vedere la serie A, passando poi dalla mia crescita calcistica nel settore giovanile del Parma, fino alla esperienza con la Fiorentina. I momenti più difficili da descrivere sono stati quelli degli infortuni, ma mi sono sempre rialzato e nel libro leggerete come ho fatto a superare questi momenti terribili. Io conosco il mio corpo, ho imparato a farlo e so che tornerò più forte di prima. Quando non lo so, voglio rispettare i tempi senza forzare, ma state tranquilli che tornerò”.
Alla vigilia della sfida con la Juventus, nella quale il 20 settembre scorso Pepito Rossi riuscì addirittura a segnare tre gol, sono parole che suonano come musica celestiale per le orecchie dei tifosi viola: “La partita dell’anno scorso è stato un momento bellissimo per me, per i miei compagni e tutta Firenze. Ne parlo anche nel libro e quando leggerete quel passaggio conoscerete alcune belle storie della partita e di ciò che l’ha preceduta e seguita. Purtroppo stavolta mi toccherà stare in tribuna. Ma spero proprio che Firenze possa riassaporare la stessa gioia anche venerdì”.
Nel corso della chiacchierata spunta anche la domanda esistenziale: si sente più americano o più italiano?
“Quando sono in campo mi sento italiano, sin da piccolo mi svegliavo presto per vedere la Serie A. Di americano è normale che abbia qualcosa, sono nato negli Stati Uniti e ci sono stato fino a 12 anni. Il mio modo di reagire alle avversità è molto americano, anche se i piedi sono italiani”.
Grazie a Rossi anche negli Usa stanno aumentando i tifosi viola: “E’ vero, l’ho notato anch’io. Spesso incontro tifosi negli Usa che mi parlano della Fiorentina, questo significa che il club sta crescendo e ne sono felice”.
Insomma, per adesso Pepito deve accontentarsi delle parole, in attesa che torni il suo momento sul campo, un momento che il campione viola si sta preparando a riassaporare con la tranquillità dei saggi perché, come ha detto la curatrice del libro Alessandra Bocci: “La sua storia parte da lontano, è il racconto di un emigrante al contrario che nasce negli Usa e torna in Italia per giocare lo sport più europeo che c’è. Il romanzo di Moby Dick è quello che sintetizza meglio la sua vita. Lui sta cercando la sua Moby e, prima o poi, la troverà”.
 

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