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Babacar e Tatarusanu consegnano i tre punti a Montella Le pagelle di Tommaso Borghini

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CHIEVO VERONA – FIORENTINA 1-2

MARCATORI: Rodriguez (F) al 35′, Pellissier (CV) al 72′, Babacar (F) al 94′

CHIEVO VERONA (4-4-2): 1 Bizzarri; 21 Frey, 5 Gamberini, 12 Cesar, 87 Zukanovic; 24 Schelotto, 13 Izco, 56 Hetemaj, 23 Birsa (dal 61′ 19 Botta); 31 Pellissier (dal 89′ 7 Lazarevic), 43 Paloschi.

A disposizione: 25 Bardi, 20 Sardo, 10 Christiansen, 3 Dainelli, 14 Cofie, 34 Biraghi, 63 Bellomo, 90 Seculin, 69 Meggiorini. Allenatore: Rolando Maran.

FIORENTINA (3-5-1-1): 12 Tatarusanu; 40 Tomovic, 2 Rodríguez, 19 Basanta; 17 Joaquín, 14 Mati Fernández, 5 Badelj (dal 82′ 7 Pizarro), 20 Borja Valero, 23 Pasqual (dal 85′ 6 Vargas); 11 Cuadrado; 33 Gomez (dal 66′ 30 Babacar).

A disposizione: 31 Rosati, 8 Marin, 4 Richards, 16 Kurtic, 24 Lezzerini, 28 Alonso. Allenatore: Vincenzo Montella.

ARBITRO: Angelo Cervellera di Taranto.

TATARUSANU 7: Terza partita da titolare, prima prova davvero convincente tra i pali viola. Dopo alcuni interventi di routine, deve arrendersi al tiro ravvicinato di Pellissier. Ma poi sale in cattedra e tiene a galla la Fiorentina con un doppio intervento su Paloschi e, successivamente, sul solito Pellissier. In quel momento la gara era in parità e i suoi salvataggi consentono alla Fiorentina di poter vincere all’ultimo tuffo.

TOMOVIC 6: Si fa notare soprattutto per le sue proiezioni offensive. Perfetto il colpo di testa con cui serve la palla del primo gol a Gonzalo Rodriguez. Ottime anche un paio d’incursioni mal sfruttate dai compagni di reparto. Senza sbavature anche la prestazione difensiva.

GONZALO RODRIGUEZ 6,5: Il Bentegodi gli porta bene e, dopo aver segnato con il Verona, si ripete anche con il Chievo, confermandosi attaccante aggiunto di questa Fiorentina. Provvidenziali, poi, un paio di chiusure difensive. Fortunato quando scivola perché Paloschi è in fuorigioco e la rete del Chievo viene giustamente annullata.

BASANTA 5,5: Gara quasi perfetta fino all’episodio del gol del Chievo che nasce da una sua disattenzione su Pellissier. Dopo la rete clivense perde tranquillità e dalla sua parte gli avversari passano con eccessiva facilità.

JOAQUIN 6,5: Non è brillante come nella gara precedente contro il Palermo, ma è sempre molto prezioso per il suo lavoro sulla fascia destra davvero inesauribile e infarcito di giocate di classe. Fino a quella decisiva: la pennellata che origina il gol di Babacar quando ormai non ci credeva più nessuno.

BADELJ 5,5: Con tutta la ruggine accumulata in panchina, non può avere il ritmo partita anche se comincia la gara piuttosto bene, recuperando palloni e facendo ripartire la manovra con precisione. I problemi arrivano quando il Chievo, passato in svantaggio, alza il ritmo. Circostanza che fa affiorare tutta la sua lentezza di gambe e di pensiero. Dal 36’ st PIZARRO s.v.: Con lui, rispetto a Badelj, è tutta un’altra musica.

MATI FERNANDEZ 6,5: Fatica più del solito a entrare in partita, ma quando lo fa per il Chievo sono dolori. Perché unisce in modo quasi perfetto la fase di recupero palla a quella di ripartenza con la sua tecnica sopraffina. Potrebbe anche segnare, ma Bizarri si esalta sulla sua conclusione a botta sicura.

BORJA VALERO 7: Lo spagnolo è tornato davvero e, dopo l’ottima prestazione offerta col Palermo, ne sfodera una altrettanto buona sul campo complicato di Verona. Imbecca Gomez in due occasioni con traversoni su cui sta scritto: “Buttami dentro”. Ma il tedesco non pare avere intenzione d’interrompere il suo digiuno. Poi tanta corsa e tante giocate intelligenti al servizio della squadra.

PASQUAL 5,5: Lui non ripete la prova scintillante di domenica scorsa. Nel primo tempo non è preciso in fase di cross ed è stranamente egoista in un’occasione, quando calcia al volo in porta da posizione defilata, anziché servire i compagni liberi in area. Anche sul gol del Chievo non copre a sufficienza Pellissier. Ma ha una scusante: dopo tanta panchina è difficile raggiungere la continuità nelle prestazioni. Dal 40’ st VARGAS s.v.: s.v.

CUADRADO 5,5: Un’altra partita non all’altezza della sua fama e adesso cominciano a diventare troppe. Certamente il ruolo di seconda punta non esalta le sue caratteristiche, ma anche lui ci mette del suo toccando la palla sempre una volta di troppo e saltando l’avversario molto di rado rispetto allo standard abituale.

GOMEZ 5: Niente di nuovo sul fronte occidentale. Fallisce le consuete palle gol (anche se meno clamorose rispetto ad altre occasioni) e s’impappina sui soliti palloni che appaiono facili da controllare. Tenta anche una rovesciata impossibile sul consueto leitmotiv del “vorrei, ma non posso”. E il ritorno al gol di Babacar pare complicargli le cose anche in chiave futura.

Dal 20’ st BABACAR 7: Torna dopo un mese d’assenza e la butta subito dentro. E il gol, peraltro bello oltre che frutto di un’insospettabile astuzia, ha un peso specifico enorme perché arriva all’ultimo istante del recupero e consente alla Fiorentina di cogliere un successo ormai insperato, quanto indispensabile. Adesso per Montella non sarà facile relegarlo in panchina per far giocare il fantasma di Mario Gomez.

MONTELLA 6: Teso e nervoso alla vigilia, deve anche rinunciare a Pizarro in non perfette condizioni, costretto a rilanciare Badelj. La gara non è facile perché il Chievo è tutto in difesa e trovare spazi è un’impresa. Poi Gonzalo Rodriguez la sblocca e la Fiorentina si trova nell’ideale condizione di gestire il vantaggio. Eppure, come contro il Palermo, la squadra riesce a complicarsi la vita praticamente da sola. Ma finisce bene lo stesso perché Babacar sbuca dai cespugli all’ultimo tuffo e ripaga il suo tecnico, che lo aveva gettato nella mischia al posto dell’inoffensivo Mario Gomez. La vittoria è fondamentale e rilancia le ambizioni viola. Resta il fatto che certe gare vadano chiuse prima perché non sempre può esserci un Baba

di turno a salvarti il finale.

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