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Raddoppiati i costi per la “Variante di valico” a causa di errori nella valutazione del rischio igeologico

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vatiante valico-gazzaIn questi giorni è un gran parlare in italia delle grandi infrastrutture i cui preventivi raddoppiano, triplicano come per la variante di valico come ha evidenziato l’ad do Autostrade , Castellucci. In questo caso per il tratto dal Barberino di Mugello a Sasso Marconi il costo è raddoppiato .Quando il lavoro venne avviato i preventivi parlavano di un costo complessivo di 3,5 miliardi di euro, ma sulla base delle necessità tecniche che sono emerse nel corso dei lavori oggi le previsioni sono di un importo attorno ai 7 miliardi. Il doppio.  L’amministratore delegato della società Autostrade ha tenuto a precisare che comunque i maggiori costi graveranno tutti sulla società stessa. Autostrade “non avrà remunerazione per l’extracosto della Variante di Valico: – ha dichiarato Castellucci –  sarà totalmente a nostro carico”. Ma che l’opera sarà finita arriverà il solito contentino del Governo di turno che concederà l’aumento dei pedaggi. In sintesi ancora una volta a pagare saranno gli automobilistio

L’opera che viene chiamata “Variante di valico” appunto perché oltre a creare la terza corsia in un tratto, per un’altra parte traccia un nuovo percorso di 37 km per l’arteria.    A rivelarlo,  con argomentazioni circostanziate, è stato  l’amministratore delegato della società Autostrade, Giovanni Castellucci, chiamato a riferire sulla vicenda dalla Commissione Lavori Pubblici del Senato. Il manager di Autostrade ha parlato esplicitamente di “errori”, gioco forza anche perché  non era stato lui  il responsabile degli errori in questione perchè a quel   tempo non era in Autostrade.

Castellucci ha fornito anche la spiegazione di questo spropositato aumento dei costi. Alla base c’è l’errata valutazione da parte dei progettisti del rischio geologico, per cui l’opera è stata progettata in maniera che nel corso dei lavori si sono resi necessari e si rendono necessari interventi non previsti. Castellucci è stato esplicito: “io sono arrivato dopo, ma col senno di poi si deve dire che sarebbe stato meglio un percorso differente, più profondo, più in galleria”.

L’iter per la realizzazione della Variante di Valico iniziò nel 1997, ma i lavori della prima parte (Sasso Marconi-La Quercia) iniziarono solo nel 2002 e sono terminati da tempo. I lavori del tratto Barberino-La Quescia sono iniziati nel 2004 e non sono ancora conclusi mentre nel frattempo sono sorti diversi problemi di staticità del territorio.

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