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Fumata nera dalle buste per la nuova area Mercafir

admin
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La possibilità di spostare la Mercafir si allontana sempre più e di conseguenza la possibilityà di vedere a breve la nascita del nuovo stadio per la Fiorentina. Nardella se lo aspettava quando ha dichiarato avvertendo i Della Valla che prima di tutto c’erano l’aeroporto e la tramvia. Sapeva il sindaco che nelle buste non c’erano i presupposti per andare avanti con la nuova Mercafir? Non lo poteva sapere ufficialmente, ma se lo aspettava.
Le offerte pervenute in busta chiusa sono di: Legnotan SPA; fratelli Taddei; Immobiliare Centronord (di fratelli Casini)-Montepoggio. Deluso il vicepresidente di Mercafir Carlo Dianzani: “Sono deluso – spiega Carlo Dianzani – pensavo che in sede di apertura delle buste potesse essere verificata anche l’esistenza dei requisiti di fondo, ovvero che i terreni offerti siano nel territorio del Comune di Firenze e che abbiano la dimensione di 15 ettari”.
Si è riunita la commissione tecnica – si legge in una nota del Comune -per l’apertura delle proposte presentate per lo spostamento della Mercafir. Sono state presentate tre proposte. La commissione ha verificato la completezza della documentazione presentata dai tre partecipanti. La documentazione è risultata completa di indicazione del prezzo offerto, regime fiscale della compravendita, attestazione sulla destinazione d’uso, planimetrie, foto, individuazione catastale, impegno a rendere libero l’immobile, dichiarazione di conoscenza dell’avviso.
In seduta riservata la commissione verificherà le caratteristiche richieste per l’area, ovvero quella di essere ubicata nella parte settentrionale della città, la dimensione di 15 ettari e le facili interconnessioni con le infrastrutture di trasporto.
Come previsto dall’avviso, l’Amministrazione comunale si riserva la più ampia facoltà di non dar seguito all’avviso non accogliendo alcuna delle offerte pervenute.
Nei prossimi giorni la commissione inizierà la valutazione del contenuto delle proposte.
“È evidente che se si trattasse di terreni che non hanno quella superficie richiesta o che addirittura fossero fuori dal Comune (di Firenze, ndr), ogni altro esame delle tre offerte sarà interrotto, perché – ha concluso Dianzani – non esisterebbero le condizioni minime”.

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