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Si riaccende la guerra fra Tassisti e assessore Bettarini

admin
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Nuovo scontro fra l’assessore Bettarini e i tassisti fiorentini che rispondono affermando che ormai non rimane che rivolgersi ai tribunali. La categoria aveva evidenziato che il comune doveva rispettare l’accordo e in particolare per l’adeguamento delle tariffe accusando i tassisti di pensare solo all’atteggiamento autoreferenziale mentre la città sta facendo di tutto per muovere l’economia. La risposta di Claudio Giudici presidente del 4390 non si è fatta attendere. Ecco le due posizioni. 

“L’Amministrazione sta andando avanti nei tempi stabiliti per arrivare ad avere 100 taxi in più a Firenze, aspettiamo dai tassisti il rispetto degli impegni presi ed entro gennaio attendiamo di vedere operative le 30 licenze temporanee previste. Solo a quel punto entreranno in vigore le prime modifiche tariffarie, così come gli aspetti relativi ai 10 punti dell’accordo”. Così l’assessore allo Sviluppo economico e turismo Giovanni Bettarini in merito alle affermazioni del presidente del 4390 Claudio Giudici. “La prima fase delle variazioni tariffarie – ha spiegato Bettarini – scatterà dopo l’entrata in esercizio delle 30 licenze temporanee (ter), mentre la fase due sarà successiva all’introduzione delle 70 licenze elettriche ordinarie. In un momento in cui tutta la città lavora muovendo l’economia fiorentina legata a Pitti Immagine Uomo in corso alla Fortezza e con i dati turistici da record storico per Firenze presentati oggi, è singolare notare ancora una volta l’atteggiamento autoreferenziale dei tassisti che non fa bene alla categoria e alla città”.

«Adesso basta offendere chi si fa il mazzo ogni santo giorno dell’anno. Mentre noi investiamo e rispettiamo progressivamente gli impegni presi, presentiamo il primo taxi elettrico della Toscana, l’ass. Bettarini ci accusa di autoreferenzialità. Hanno il coraggio di dire che finora abbiano rispettato un solo punto dell’accordo? Siamo di fronte ad un approccio monarchico alla cosa pubblica, dove si scambiano i diritti per concessioni. Abbiamo una dignità e non ci faremo fregare ancora una volta da chi è mosso da una nicciana volontà di potenza, secondo cui il banco piglia tutto. Ci avevano avvisato gli amici tranvieri di non fidarci, ed avevano ragione. Siamo di fronte ad una totale mancanza di rispetto per chi lavora. A questo punto ci vediamo in tribunale. Niente più accordi con chi si dimostra completamente inaffidabile».

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