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Parata di stelle in Palazzo Vecchio per la consegna dei premi Hall of Fame del calcio

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A Firenze sono stati assegnati gli Hall of Fame del calcio. Tra i premiati Ronaldo, Roberto Mancini, Gianni Rivera, Gianluca Vialli e Marco Tardelli.

Festa del calcio italiano, grazie ad una galleria di fuoriclasse, sfilati in rassegna sotto gli affreschi del Vasari, nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Scenario suggestivo per grandi emozioni, quelle che i premiati hanno regalato agli amanti del calcio, attraversando diverse ere. “Hall of Fame” del pallone di casa nostra arrivata già alla quinta edizione. Riconoscimento istituito, infatti, nel 2011 dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio. Nella galleria della della fama sono entrati altri dieci personaggi di grande spessore: Roberto Mancini (allenatore italiano), Gianluca Vialli (giocatore italiano), Ronaldo (giocatore straniero), Corrado Ferlaino (dirigente italiano), Roberto Rosetti (arbitro italiano), Marco Tardelli (veterano italiano), Patrizia Panico (calciatrice italiana) e poi Giacinto Facchetti, Helenio Herrera e Umberto Agnelli (premi alla memoria).

Francesco Totti ha fatto la storia del calcio italiano e della Roma, lì ha vissuto tutta la sua carriera, si merita rispetto”: così l’ex campione brasiliano Ronaldo, premiato a Palazzo Vecchio come miglior calciatore straniero che entrerà a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. “Deciderà lui quando fermarsi, quando dovrà ritirarsi – ha continuato parlando del capitano giallorosso – noi facciamo questo lavoro perchè lo amiamo tanto, non solo perchè siamo pagati. Non conosco un calciatore che non abbia giocato senza farlo con passione”.

Ronaldo © ANSA

“Ho vissuto anch’io la situazione di Totti“, ha aggiunto Ronaldo dopo lo sfogo del capitano romanista. Intervistato da Fabio Fazio per ‘Che tempo che fa’, il Fenomeno sottolinea che “solo Totti può decidere cosa fare”.

E poi aggiunge che “è stato bellissimo incontrare massimo Moratti. Mi ha fatto piacere rivederlo visto che non c’eravamo lasciati nel migliore dei modi. Nel 2002 fui io a chiedere al Presidente di scegliere tra me e Cuper (allora tecnico dell’Inter, ndr) e lui scelse Cuper”.

Considerato tra i migliori giocatori della storia del calcio, due volte Pallone d’Oro, tre volte FIFA World Player, due volte Campione del Mondo con la Nazionale del Brasile, vincitore di numerosi trofei con le squadre di club in cui ha militato, tra cui Inter e Real Madrid,Ronaldo è stato definito anche dai colleghi, come Lionel Messi e Zlatan Ibrahimovic, “il migliore di tutti”. Ma lui minimizza: “la mia ambizione non è mai stata quella di essere il migliore, ho solo cercato di migliorare ogni giorno, fin da piccolo. Il talento non è innato ma serve un grande lavoro”.

“Ricevere questo premio è un onore, mi fa piacere poi riceverlo da allenatore di una grande squadra come l’Inter”. Così Roberto Manciniche oggi in Palazzo Vecchio e’ entrato a fare parte della Hall of Fame del calcio italiano nella categoria allenatori. “Fare il giocatore è più divertente, allenare è più difficile però stare nel calcio e’ qualcosa di appassionante – ha proseguito il tecnico nerazzurro che in questa stagione festeggia i 15 anni di carriera in panchina. Spero di continuare a lungo e mi auguro che il calcio italiano torni ad essere quello in cui militavano tanti campioni, bisogna fare qualcosa per riuscirci”.

– “Francesco Totti ha fatto la storia del calcio italiano e della Roma, lì ha vissuto tutta la sua carriera, si merita rispetto”. Lo ha detto l’ex campione brasiliano Ronaldo, premiato oggi a Firenze a Palazzo Vecchio come miglior calciatore straniero che entrerà a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. “Deciderà lui quando fermarsi, quando dovrà ritirarsi – ha continuato Ronaldo parlando del capitano giallorosso – noi facciamo questo lavoro perchè lo amiamo tanto, non solo perchè siamo pagati. Non conosco un calciatore che non abbia giocato senza farlo con passione”.

“Io commissario tecnico della Nazionale? Sono assolutamente disponibile, non so con chi devo parlare…“. Lo dice sorridendoGianluca Vialli, ex centravanti azzurro, nel corso della cerimonia di ingresso nella Hall of Fame del calcio italiano. “Adesso ho un lavoro meraviglioso a Sky, mi pagano per guardare partite di calcio – ha scherzato – ma tornare nel calcio è sempre una cosa possibile”. Vialli, che a livello di club ha giocato con Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, ha collezionato 59 presenze in Nazionale a cavallo fra gli anni ’80 e ’90. “Potevano essere di più – ha osservato – poi ho avuto un problema, e l’ho affrontato come fanno i ragazzi di una certa età. Se tornassi indietro farei una scelta differente”.

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