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di Umberto Cecchi Soru, ultima goccia per un Pd che non c’è più. Renzi regna su un manipolo di cortigiani spietati

admin
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Una premessa. Non ho niente contro Renzi. Lo conosco da anni e per anni ci siamo scambiati opinioni e forse ci siamo anche capiti. Ha coraggio, voglia di fare, ha cancellato l’abulia e l’accidia di recenti incapaci primi ministri, ha voglia di ‘essere’. Il che non è male.

Sono pregi. Devo dire che fino a ieri non gli avevo trovato il difetto  del nepotismo che invece ha fortissimo. Accomunato al fatto di avere una profonda capacità di scegliersi  i collaboratori che, per un motivo o per l’altro, sono sbagliati.  Alcuni incapaci di gestire e capire  il fabbisogno del  Paese.

Mentre i non collaboratori, tacciono, incapaci a loro volta di fare gli oppositori.

Detto questo, da uomo che da cinquant’anni segue la politica nazionale e che per un certo periodo – per sua cultura personale – ha mollato il giornalismo per la politica, e ne ha viste tutte, non solo in Italia, mi chiedo come Renzi possa seguitare a reggere il ruolo di primo ministro solo con la parola. Una politica orale che ignora ciò che gli accade tutt’intorno. Nel partito e fuori.

Se fossi stato uno di sinistra, devo confessare che oggi piangerei. Piangerei per i sogni perduti, per le realtà cancellate, per un partito geneticamente modificato, deformato e fatto lentamente morire, per essere sostituito con un altro che mette in crisi i pensionati, ingannandoli e impoverendoli, finisce di distruggere la classe operaia, mollandola in mezzo a un guado viscido e pericoloso, che distrugge il mondo dell’economia aumentando la disoccupazione. E che fa tutto questo facendo credere di lavorare per il bene della società.

Pensate sia facile governare accorgendosi che il partito di maggioranza non c’è più come tale, ma solo come puntello  di sopravvivenza per non rinunciare alla paga? E ancora vedendo che ogni giorno, ieri il sindaco di Lodi arrestato, oggi l’europarlamentare Soru condannato, e così via in mezza Italia dove esponenti del il Pd sono sotto inchiesta. E ancora parenti di parlamentari gestori di banche cacciati e le loro banche in debito con risparmiatori  truffati.  Nemmeno uno come Renzi, può far finta di nulla. La sanità strangolata specialmente in Toscana grazie a Rossi, i denti ci si fanno curare in Ungheria, per le diagnosi e gli interventi urgenti chi può va all’estero, chi non può aspetta sei sette mesi. E nel frattempo gli capita anche di morire. I medici non sanno più quale sia il loro ruolo, e quanti giorni al mese possano lavorare, l’’Ala’ protettrice di Verdini, uomo di Berlusconi ora e sempre, incartato in mille problemi, che siede al tavolo della maggioranza confondendo destra e sinistra, ma soprattutto confondendo la politica. Come un mago di palcoscenico confonde le carte. Sembra l’assedio delle sette frecce.

Qualsiasi governo sarebbe caduto per molto meno. Berlusconi se n’è andato perché ha capito che non c’era più margine. Renzi resiste senza margine. Lo capisco, è giovane. Matteo, l’Italia è vecchia. Ha bisogno di fatti che la risanino, non di  sofismi, intrecci di parole sorretti da un circo mediatico che invece di difendere la verità, corteggia il potere perché non si sa mai.

Insomma, a me Renzi piace. Come dicevo nella premessa. Mi piace come uomo, non come capo del governo. Non governa: regna su un manipolo di cortigiani spietati, che lo usano, imperversa su ’un popolo disperso  che nome non ha’.

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