Tenere fuori dalle discoteche persone violente, in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, aumentare la videosorveglianza e impiegare addetti alla vigilanza adeguatamente formati. Sono alcuni dei punti previsti nel patto sulla sicurezza siglato oggi a Firenze tra prefettura, forze dell’ordine e rappresentanti delle associazioni dei gestori dei locali notturni. Il protocollo, che si inserisce nell’ambito di un accordo nazionale sottoscritto al Viminale, avrà valenza triennale. Previsto nel documento un codice di condotta per l’accesso e per la permanenza all’interno delle discoteche. Regole anche per non disturbare il riposo dei vicini con schiamazzi e musica ad alto volume.
Più sicurezza, quindi, dentro e fuori i locali, più apparati di videosorveglianza, più professionalità per gli addetti alla vigilanza. Questi sono alcuni cardini del protocollo che è stato siglato stamani a Palazzo Medici Riccardi tra il prefetto Alessio Giuffrida e i rappresentanti delle associazioni dei gestori dei locali notturni e degli istituti di sicurezza privata, alla presenza dei vertici provinciali delle forze dell’ordine.
L’intesa, che si inserisce nell’ambito di un accordo nazionale sottoscritto al Viminale nello scorso giugno, si prefigge un importante obiettivo: quello di dare vita a un sistema avanzato di collaborazione tra le forze dell’ordine e gli operatori del settore, per una più stretta sinergia operativa al fine di prevenire situazione di illegalità e comportamenti violenti. L’accordo prevede infatti una serie di impegni, come l’esclusivo impiego nei locali di personale autorizzato e formato, nel numero concordato con la Questura in base alla capienza di ciascun esercizio, alle sue caratteristiche logistiche e alla sua abituale frequentazione, e un codice di condotta per l’accesso e la permanenza nei locali da parte degli avventori. A questo riguardo i gestori potranno organizzare (d’intesa con le forze dell’ordine) campagne informative verso la clientela, soprattutto giovanile, allo scopo di prevenire l’uso degli stupefacenti e l’abuso di alcol. Non solo, nel protocollo si parla anche della possibilità di adottare iniziative contro l’abusivismo nel settore e contro la concorrenza sleale che penalizza le imprese regolarmente autorizzate ed espone i clienti (e gli stessi operatori) a rischi per la loro incolumità. Sarà infatti intensificata l’attività di vigilanza sulle associazioni illegali, come i falsi circoli privati o quelle attività occasionali che eludono le autorizzazioni previste dalla legge, in modo da sanzionarli o vietarli tempestivamente. Anche la tutela della salute della clientela rientra tra gli obiettivi. L’accordo prevede infatti che, entro sei mesi dalla sua sottoscrizione, almeno un addetto ai servizi di vigilanza o un altro dipendente, segua con profitto un corso di formazione di primo intervento sanitario per garantire un immediato soccorso alla clientela in caso di necessità, prima dell’arrivo del personale medico.
“L’accordo è molto importante – ha sottolineato il prefetto Giuffrida – e rinsalda il rapporto collaborativo tra le parti in causa. E’ una delle tante sfaccettature della tutela che noi vogliamo accordare alla comunità, in particolare verso l’ambito giovanile. Dentro le discoteche saranno rafforzati i controlli per evitare spaccio di stupefacenti, violenze e bullismi e contrastare anche quelle attività illecite a tutto danno dei gestori delle discoteche. Questi ultimi – ha concluso – sono tenuti a una maggiore attenzione e a un allertamento più tempestivo delle forze di polizia nel caso dovesse capitare qualche fenomeno negativo”.
Il protocollo, che ha la durata di tre anni, è aperto all’adesione dei gestori di discoteche, di locali di pubblico intrattenimento danzante e degli istituti di sicurezza privata, che con la loro sottoscrizione assumeranno gli impegni previsti.
Soddisfazione è stata espressa da tutti i presenti, ai quali è piaciuta molto anche l’dea della cabina di regia che si riunirà periodicamente in Prefettura. Ne faranno parte gli stessi firmatari dell’accordo e avrà il compito di sviluppare iniziative comuni, valutare le proposte degli operatori, tradurre in pratica le azioni progettate.