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Prima intervista con Toni:’Mi alleno per un posto da titolare. Poi spetterà a Montella decidere se sarò a posto’

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Lo sguardo è quello dei tempi d’oro, quando era un incubo per qualsiasi difensore e spaccava le porte avversarie. Luca Toni, a dispetto dei suoi 35 anni suonati si ripresenta al Franchi con la voglia di un ragazzino alle prime armi. Molti tifosi lo aspettano davanti alle cancellate. Una sala stampa gremita lo tartassa di domande e lui sta volentieri al gioco. Il primo a prendere la parola è il club manager Vincenzo Guerini: “Toni ci ha fatto sognare in diverse occasioni. Ciò che mi ha colpito di più è l’entusiasmo con cui è tornato a Firenze. Mi è sembrato di vedere un ragazzo che arrivava in una squadra di serie A per la prima volta”.

Poi tocca al gigante di Pavullo: “Sono tornato in una città dove ho trascorso due anni fantastici. Se sono diventato quello che sono lo devo a Firenze e alla maglia viola. Per questo quando ho saputo che poteva esserci l’occasione di rimettermi addosso questa casacca ho detto al mio procuratore di fare il possibile. Devo confessare sono stato contento che Berbatov non sia venuto. Battute a parte, ho accettato la Fiorentina subito, senza neppure vedere il contratto. Sono molto carico e perché mi sento ancora un giocatore che può dare tanto al calcio e voglio dimostrarlo sul campo”.

Prima, però, ci sarà da ritrovare lo stato di forma, un’impresa non facile per chi è rimasto fermo a lungo e ha un fisico imponente come il suo: “Mi sto allenando con la squadra, cercando di integrare con un lavoro specifico. Dopo le vacanze ho lavorato molto con il mio preparatore di Modena e dopo giocavo a calcetto con gli amici del mio paese. Mi sento bene, certo che mi manca la partita vera, ma sto lavorando proprio per ritrovare il ritmo”.

Il film dei ricordi scorre veloce: “Mi viene in mente quel pallone che, contro la Juventus, è stato deviato sul palo da una zolla. O il gol di Torino con cui ho battuto il record di 28 gol di Batistuta. In quei due anni c’era un gruppo fantastico. Con Prandelli fu una bellissima cavalcata verso la Champions. Anche l’anno successivo arrivammo in Uefa da meno 15.  Negli ultimi anni mi hanno detto che era un po’ calato l’entusiasmo. Ma desso si respira un’aria nuova e sembra di essere tornati a indietro. Anche Andrea Della Valle è quello di una volta. L’ho sentito e ho rivisto l’entusiasmo al massimo. Se sono qui è anche grazie a lui”.

Il primo impatto con mister Montella è positivo: “Mi ha chiesto subito quanto pesavo… è rimasto sorpreso anche lui perché sto bene. Il mister lavora molto con la palla e per un giocatore è il massimo. Nella Fiorentina si vede già la sua mano. Cercherò di tornare in fretta al top per dare una mano. Possiamo toglierci belle soddisfazioni con questi giocatori. Penso a Pizarro, per esempio, che è secondo solo a Pirlo”.

Su tutti il top player è senza dubbio Jovetic: “Ci siamo incrociati, ma lui è partito per la Nazionale. Mi ha fatto impressione perché non me lo aspettavo così grosso. E’ un campione e mi piacerebbe fare coppia con lui in attacco. Se sono pronto a fargli gli assist? Fa già tanti gol da solo (scherza ndr), così se mi capiterà l’occasione proverò a segnare io”.

A proposito di obiettivi, ecco cosa vuole Luca Toni: “Vorrei giocarmi un posto da titolare. Io lavoro per quello, poi se Montella mi lascia pochi minuti va bene lo stesso. Ma parto per entrare dal primo minuto. Mi piace anche il ruolo di uomo spogliatoio, lo era già a 28 anni, figuriamoci adesso che ne ho 35.  Mi allenerò al massimo per cercare di mettere in difficoltà il Mister”.

Si parla anche di un futuro in società, quando sarà il tempo di appendere le scarpe al chiodo: “Ora penso a giocare, il più possibile. Di certo finché ci sarà Andrea Della Valle e finché mi vorrà qui io non mi muoverò più da Firenze”.

Domani al Franchi c’è la partita amichevole con la sua ex squadra, l’Al Nasr di Dubai e Toni muore dalla voglia di scendere in campo: “Ci spero, dopo tanti mesi sarebbe bello iniziare a riprendere confidenza col campo del Franchi”.

Appuntamento dunque alle 18 di domani, intanto Toni si è goduto il primo abbraccio dei tifosi. Una folla discreta lo ha atteso a fine conferenza fuori dallo stadio e lui, tra gli applausi è uscito fra la gente a firmare autografi e scattare foto ricordo. Un buon inizio, ora la parola al campo.

 

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