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Allarme di Cna Firenze: “L’edilizia fiorentina ferma al palo”

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I numeri della Camera di Commercio (aggiornati al primo trimestre 2017) parlano chiaro: nel settore delle Costruzioni hanno chiuso i battenti 335 aziende della provincia di Firenze. Secondo Cna Firenze la situazione è destinata a non migliorare fino alla fine dell’anno, nonostante il settore trovi la sua forza nella capacità di riadattamento da parte dei piccoli artigiani che provano a rimanere aperti (delle 11.113 attività fiorentine, registrate al primo trimestre 2017, 11.030 sono quelle attive) e in quelle che provano ad avviarsi nel mercato (le nuove iscritte sempre al primo trimestre del 2017 sono state 232).
«Le nostre imprese dell’edilizia aspettano da troppo tempo ormai di essere valorizzate invece si ritrovano spesso ad avere un ruolo marginale: la maggior parte del loro fatturato totale deriva da una clientela privata, compresi condomini, e solo una piccola parte dalla Pubblica Amministrazione – ha detto Giuseppe Gennaro presidente Cna Firenze Costruzioni -. La nostra associazione si sta impegnando a coinvolgere direttamente i Comuni, cercando di far veicolare gli appalti con delle procedure negoziate, mirate alle imprese del territorio, e stringendo accordi per lavori di rigenerazione urbana, che possano essere effettuati dalle micro imprese artigiane. In questo però non ci aiutano, per esempio, le tempistiche per il rilascio di autorizzazioni sulle ristrutturazioni e sul recupero di immobili, eccessivamente lente e burocratizzate. Inoltre, chiediamo che venga inserito nella valutazione per l’aggiudicazione di una gara anche un punteggio per l’appartenenza al territorio fiorentino e, soprattutto, sollecitiamo lo spacchettamento degli appalti per evitare che le nostre imprese siano chiamate in causa solo (e forse) per il subappalto».
I dati riferiti al 2016 del Centro Studi di Cna Firenze per la distribuzione dei lavori svolti in questo settore includono gli edili in generale (52%), imbianchini verniciatori (19%), edili specializzati in pavimenti e posatura (11%) e infine il restante 18% è la “fetta” che si occupa maggiormente di ristrutturazioni e restauro.
«Siamo contenti di collaborare con Confindustria alla realizzazione di idee che valorizzino la città, a partire dalle aree pedonali per riqualificare altre zone di Firenze, e siamo pronti a sederci a un tavolo per iniziare a dialogare su queste opere, come già ribadito durante l’incontro avuto qualche giorno fa con il sindaco Dario Nardella al Vecchio Conventino – ha commentato Luca Tonini presidente Cna per l’area Firenze Città -. Bisogna fare protezionismo sul territorio perché Firenze è una città che si rinnova in continuazione ma occorre anche trovare una formula diversa nella dinamica degli appalti, che vada a favore delle piccole e medie imprese fiorentine: le nostre sono attività conosciute, referenziate e che possono dare garanzia di qualità al proprio operato. Bisognerebbe evitare che vengano assegnati gli appalti al massimo ribasso: le nostre aziende sono ferme al palo dal 2008, meritano attenzione dalle nostre istituzioni».

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