Primi screzi nel partito dei camperisti. A rompere il ghiaccio è il giuslavorista Pietro Ichino, senatore Pd che secondo Matteo Renzi stava lavorando al programma di governo per affrontare la delicata riforma del lavoro. Tutto è partito dall’ennesima bordata di Renzi nei confronti della dirigenza Pd. Stavolta il ‘prescelto’ era Walter Weltroni. Al programma di Chiambretti su Radio2 Renzi ha dichiarato: “Tutti quei leader della sinistra, che sono da venti anni al potere senza cambiare nulla, tutte le volte che mi attaccano aumentano i miei sostenitori. Sono litigiosi praticamente su tutto e concordano su pochissime cose; una di queste è fare del tiro al piccione, dove io faccio la parte del piccione. Li ringrazio perchè ad ogni attacco fanno crescere le adesioni ai miei comitati”. Poi l’affondo: preferisce Veltroni come politico o come romanziere? “Direi – ha detto ancora Renzi – che i successi maggiori li ha avuti come romanziere. Gli auguro tanti romanzi belli per il futuro. Per riassumere manderei a casa Veltroni, come tutti quelli che hanno fatto più di quindici anni di Parlamento. Credo si possa lasciare spazio ad altre persone”. L’attacco però ha portato alcuni distinguo. Il più importante è quello di Pietro Ichino, senatore Pd nello staff renziano. Sul suo sito Ichino ha affermato: “Non concordo con Matteo, e glielo ho subito detto; ricordandogli che se lui è Sindaco di Firenze, e oggi può competere con successo per la leadership del Pd, lo deve a una concezione e struttura del partito stesso, imperniata sulle primarie, che dobbiamo interamente al suo fondatore e primo segretario”. Dura la posizione di Pietro Ichino che ha aggiunto: ”Gli ho anche consigliato di non perdersi in invettive e polemiche, che aumentano inutilmente il livello già troppo alto di litigiosità della nostra politica, ma di concentrarsi sul programma”
La replica di Renzi ”C’e’ un atteggiamento di eccessiva sensibilità e suscettibilità: invito tutti ad essere meno permalosi”. Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha commentato cosi’ le polemiche nate, anche fra qualcuno dei suoi sostenitori, dopo le parole su Walter Veltroni. ”Se vale il principio – ha detto Renzi – che noi stiamo cercando di affrontare, che dopo tre mandati si va a casa, questo vale anche per Veltroni, non solo per D’Alema. Invito tutti pero’ ad essere meno permalosi e a guardare di piu’ la sostanza delle cose, parliamo dei problemi reali della gente e non dei problemi dei politici”.
