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Maremma Toscana / Francesco Petacco e Poggio Cagnano per una viticultura di alta quota

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Mario Giagnoni

Nuova prestigiosa collaborazione per Francesco Petacco, il talentuoso enologo ligure che sta davvero impressionando per l’eccellenza delle etichette che sa realizzare, frutto della sua capacità di entrare in simbiosi con ciascun territorio, esaltandone l’espressione. La scelta questa volta è ricaduta in Poggio Cagnano, giovane azienda di Manciano guidata da un altrettanto giovane proprietario, Alessandro Gobetti, che fonda il suo ricco potenziale su una viticultura di alta quota, a 450 m sopra il mare, ed un vigneto promiscuo (vite ed ulivo) per valorizzare la biodiversità. “L’altitudine” ci dice Francesco “limita le rese ma permette alla grande sapidità delle uve di integrarsi con concentrazione e struttura, donando lunghezza ed eleganza. Per questo la cantina è nata con l’obiettivo di creare vini di territorio di altissima qualità su piccola scala”. Le annate che Petacco ci ha proposto sono ancora giovani, in fase di affinamento, ma il divertimento in degustazione non è di certo mancato. Altaripa Maremma Toscana DOC 2014. Annata piovosa con vendemmia a fine ottobre: il Sangiovese mostra, nel suo essere meno strutturato, un equilibrio acido tannico mirabile. Una macerazione sulle bucce di un mese ha conferito grande equilibrio e delicatezza nei profumi, che partono con piccoli frutti rossi per poi liberarsi in un tourbillon leggiadro ed etereo di erbe officinali, piccole spezie, mineralità scura, terra e fiori secchi. In bocca vuole essere leggero, esemplare il suo flusso acido tannico. Altaripa Maremma Toscana DOC 2015. L’annata perfetta, difficile da sbagliare, ha consigliato una vendemmia a metà ottobre per ottenere grande maturità polifenolica. Il vino oggi continua un’equilibrata evoluzione senza eccessiva concentrazione: tannino molto lungo e profondo, note di erbe aromatiche ricche di oli essenziali e frutti rossi. A bottiglia aperta rilascia balsamicità ed aromi sottili. Al palato ha quasi completato la sua evoluzione fatta di grande identità acida. Cabernet Arenario 2014. L’uva di questa etichetta proviene da una piccola parcella di terreno che ne influenza le caratteristiche, dando origine ad un super tuscan molto territoriale. Naso complesso, ricco di sfumature animali, fumè, peperone e tabacco. Al palato si evidenzia un cabernet in fase di trasformazione: la sua tensione gustativa è già vibrante, grazie ad una trama tannica fine e stratificata, e la sua bella freschezza lo accompagna nel suo allungo amaro e nel finale minerale.

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