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Le Case della Memoria nel programma Unesco “Memory of the World”: l’associazione è la prima realtà italiana a cooperare al progetto

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L’Associazione Nazionale Case della Memoria è la prima istituzione in Italia a divenire “istituzione cooperante” del Programma Unesco “Memory of the World”, sottocomitato Educazione e Ricerca insieme a tante e importanti istituzioni in tutto il mondo. L’Associazione, che mette in rete 72 case museo in 12 regioni italiane, è stata scelta anche perché le Case al loro interno conservano importanti archivi e biblioteche, alcuni dei quali notificati e vincolati; molto spesso proprio l’archivio e la biblioteca rappresentano il nucleo generativo attorno al quale si è costituita la casa della memoria. Un riconoscimento importante e una nuova occasione per implementare sinergie a livello internazionale con associazioni omologhe: con la francese Fédération des Maisons d’écrivains et des patrimoines littéraires, una delle istituzioni cooperanti con finalità simili all’Associazione Nazionale delle Case della Memoria, è già in cantiere l’idea una collaborazione e promozione coordinata.
“Memory of the World” è un programma dell’Unesco fondato nel 1992 per censire e salvaguardare il patrimonio documentario dell’umanità: la visione del programma è che il patrimonio documentario mondiale appartiene a tutti; dovrebbe essere quindi pienamente preservato e accessibile a tutti senza ostacoli. Gli obbiettivi del programma sono quindi facilitare la conservazione, con le tecniche più appropriate, del patrimonio documentario mondiale; facilitare l’accesso universale al patrimonio documentario; aumentare la consapevolezza in tutto il mondo dell’esistenza e del significato del patrimonio documentario. Il programma promuove diverse attività di valorizzazione e tutela; la principale è la redazione e il costante aggiornamento di un registro che include documenti di varia natura (raccolte di testi, manoscritti, spartiti, documenti storici unici, immagini, registrazioni e filmati) segnalati per importanza e caratteristiche di unicità.
Il sottocomitato per l’istruzione e la ricerca (SCEaR), presieduto da Lothar Jordan, è stato istituito nel giugno del 2013 con una duplice missione: elaborare strategie e concetti per istituzionalizzare l’istruzione e la ricerca su Memory of the World, i suoi registri e il patrimonio documentario mondiale in modo sostenibile, sia nelle istituzioni di istruzione superiore che nelle scuole; aiutare a sviluppare curricula e ricerche innovative su Memory of the World e/o sui documenti, specialmente in modo interdisciplinare e internazionale e relativi a Internet.
La SCEaR promuove una rete di “istituzioni di cooperazione e membri corrispondenti” che contribuiscono ai suoi compiti: sono realtà che rappresentano diverse discipline e Paesi, nonché diversi tipi di istituzioni di memoria. Tra queste, la prima in Italia, è stata inserita anche l’Associazione Nazionale Case della Memoria. Un modo per costruire partenariati con il mondo accademico, istituzioni e istituti di memoria, e singoli individui, in tutte le discipline e istituzioni di conoscenza in cui i documenti svolgono un ruolo importante nella ricerca e nell’insegnamento.
«La nostra Associazione è molto orgogliosa di diventare un’istituzione che coopera al progetto Unesco Memory of the World on Education and Research” – commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Siamo anche particolarmente contenti di essere la prima istituzione italiana a cooperare al progetto. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno approvato la nostra candidatura, in particolare il presidente del sottocomitato per l’istruzione e la ricerca Lothar Jordan con cui collaboriamo ormai da diversi anni».

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