Home VETRINA Stati Uniti, mercato di riferimento per moda e lusso

Stati Uniti, mercato di riferimento per moda e lusso

admin
488
0

Gli Stati Uniti continuano a rappresentare un mercato di riferimento per il settore della moda e del lusso, il Giappone e’ un mercato maturo, stimolante, con grandi margini di crescita, mentre il Brasile e’ un Paese con un grande potenziale, penalizzato delle barriere doganali che fanno lievitare i prezzi. Ecco alcuni dei temi trattati oggi al convegno Milano Fashion Global Summit, organizzato a Firenze da Class Editori in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), The Wall Street Journal Europe e Bank of America Merrill Lynch. A parlarne imprenditori, economisti ed esperti del settore. ”Il Brasile – ha detto Mario Boselli, Presidente CNMI – si affaccia sul mercato della moda italiana, ma a causa dei dazi alti, i dati dell’export sono inferiori a quanto effettivamente acquistano i turisti che vengono in Italia. Invece il saldo dell’export italiano cresce anno su anno nei primi otto mesi del 2012 in Usa, Giappone e Brasile”. Dati che si riscontrano anche nei numeri delle griffe. Per Ferragamo gli Usa rappresentano il primo mercato,in Brasile pesano le barriere doganali, mentre i giapponesi che comprano a Firenze sono i primi clienti. Anche Renzo Rosso, presidente della holding Only The Brave, dice la sua su questi tre mercati. Collegato via Skype chiede subito se c’e’ Matteo Renzi, ma il sindaco all’ultimo momento non ha potuto partecipare al convegno, poi passa in rassegna i mercati: ”Per noi gli Usa sono un paese in crescita,nei prossimi 3 anni vogliamo raddoppiare il business. I brasiliani nel mondo sono grandi acquirenti di Diesel, ma penetrare il paese e’ complicato per via dei dazi che proteggono il mercato locale. Il Giappone e’ un paese molto importante per noi, ci vado 4 volte all’anno”. Insomma il Made in Italy ha buone chance, come sottolineato anche da Brunello Cucinelli. ”Il settore del cashmere in Italia potra’ crescere nel 2013 – ha detto – Ritengo che per l’Italia il peggio sia passato e per il prossimo anno mi aspetto un Pil in crescita di una percentuale poco sopra lo zero”.Invece Michele Tronconi, Presidente di Sistema Moda Italia, e’ piuttosto preoccupato. ”In Italia – dice nel suo intervento – i consumi interni di abbigliamento mostrano una flessione del 5% anno su anno. Nell’immediato non vediamo spiragli. Speriamo nella seconda parte del 2013 ma bisogna vedere se ci si arriva: bisogna considerare il rischio di un impoverimento della struttura produttiva. Per il 2012, Smi stima una chiusura con un calo del fatturato del tessile abbigliamento del 4,4%”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui