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Confcooperative, "Sette occupati su dieci sono assunti con un contratto a tempo indetrminato"

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confcooperativeNel pieno della crisi economica, Confcooperative Firenze-Prato conferma i dati resi noti dal rapporto Euricse sull’attività delle cooperative. Nell’area fiorentino pratese e pistoiese si rispetta il trend nazionale: su 8.332 addetti occupati nelle 380 cooperative aderenti a Confcooperative,  7 lavoratori su 10 (70%) sono assunti con un contratto a tempo indeterminato. Il dato è stato presentato oggi in occasione dell’incontro organizzato da Confcooperative Firenze Prato dal titolo ‘Crescere in cooperazione, crescere in coesione’ a Poggio a Caiano (Po).
“Un dato positivo – spiega il Presidente di Confcooperative Firenze Prato Stefano Meli – che fa emergere palesemente il contributo delle cooperative sul tessuto economico del territorio. La realtà cooperativa rappresenta un ottimo strumento per fronteggiare le difficoltà con cui ci confrontiamo quotidianamente, in particolare sul piano del lavoro e dell’occupazione. Il dare lavoro, il mantenimento della occupazione è la vera vocazione della impresa Cooperativa, lo abbiamo fatto anche a discapito dei risultati economici, spesso attingendo alle risorse patrimoniali  prodotte nel passato. Per questo segnaliamo con preoccupazione i dati più recenti che  indicano come purtroppo la situazione economica si stia appesantendo. Come in ogni settore infatti non siamo stati risparmiati dalla crisi, come evidenzia il dato legato al numero delle liquidazioni (14 fra volontarie e coatte) che è quasi pari al numero delle nuove adesioni (16)”.
In controtendenza la realtà delle cooperative sociali, raddoppiate nel decennio 2001/2011 con il conseguente raddoppio dell’occupazione complessiva, (passate da 2.520 a 4.790) confermando un ruolo da protagoniste nel nuovo Welfare. Anche nelle altre cooperative, di servizi, cultura e agricole, l’incremento è stato significativo, ovvero del 12%, attestandosi su 3.550 unità. Nel complesso il  valore della produzione nel 2012 è stato pari a 604 milioni.
 
“Sentiamo la responsabilità di dare strumenti alle nostre cooperative  – conclude Meli – per ridare Valore alle Imprese, per misurarci con i grandi cambiamenti che ci aspettano, sul piano istituzionale amministrativo come sul Credito, con il grande e prezioso ruolo che potranno svolgere le Banche di Credito Cooperativo; ma soprattutto dare una speranza di futuro ai troppi giovani in cerca di lavoro e che spesso non conoscono le opportunità che la forma d’impresa cooperativa può dare per uscire da quella precarietà che è la loro condizione troppo frequente.”

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