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di Umberto Cecchi Finalmente la destra s'è mossa ma sembra l'armata brancaleone

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matteo-renzi-cecchi1umberto cecchiBene. Eccola qui l’armata del centro destra fiorentino. Sicuramente è composita. Certamente folklorica, per le sfumature ci colore che presenta. Variata, nelle idee e nelle finalità. C’è tutto e il contrario di tutto. Manca solo una cosa: una forma di appeal che richiami la gente a votare. Una destra che è quasi un ‘incentivo a votare centrosinistra, grazie a quel patron che troneggia a Roma, che non esita di fronte a nulla, che è decisionista anche quando si tratta di scegliere cose che poi non si possono attuare. Lui, il premier, non ha problemi di questo genere: ha lasciato Nardella a tenergli il posto, che ovviamente non potrebbe riprendere, ma che sia chiaro a tutti, nel suo subcosciente è suo.
Va detto che è stato bravo: ha sbaragliato lo skipper D’Alema lasciando in una tempesta di vento. Ha messo da parte Letta il navigatore, che era in eterna bonaccia, ha anche creduto, per un momento, di mettere a letto – sola, s’intende –  la cancelliera del Reich Tedesco che proietta la sua grande ombra sull’Europa, rischiando ancora una volta di sfasciarla.
E in ultimo ha chiuso per sempre con il PCI di vecchia memoria, che ha ancora numerosi adepti, sostenendo coi giovani di non essere comunista. Ed è chiaro che non ha sbagliato. Era il tanto atteso taglio del cordone ombelicale fra il vecchio Pci e il quasi nuovo PD. Un segnale che la destra, confusa com’è, non mancherà di cogliere finendo per dare un bel po’ di voti al Pd modello Renzi.
Certo è che a Firenze la battaglia del centrodestra per conquistare il Comune è puramente di facciata: Stella ne è il simbolo sbiadito, il baluardo attorno al quale si raccoglie una miriade di più o meno convinti sostenitori. Galli, che già fu candidato a sindaco, ma poi trovò rifugio altrove, farà convergere la sua lista su Stella, e così Claudio Morganti, ex Lega farà lo stesso con il suo movimento ‘Io cambio’, come farà il Nuovo Centro Destra che ha come candidato a sindaco Gianna Scatizzi. Altre liste probabilmente si formeranno prima della chiusura dei termini, certo è che il centro destra si presenta frantumato, e se teniamo conto delle riflessioni che facevamo più sopra, non  ha davvero grandi possibilità. Teniamo conto che non ne aveva avute neppure quando FI mieteva voti ai tempi in cui Berlusconi si occupava di politica e non di cinofilia.
Qualcuno si è meravigliato che da queste colonne avessi sostenuto che Verdini avrebbe dovuto candidarsi a sindaco. Perché no? Se Verdini si fosse candidato, dicevo sarebbe stato divertente: avrebbe cacciato i dubbi d’essere sempre più renziano, di aver procurato al premier un po’ di sicurezze politiche, Berlusconi compreso, anche se si dice che fra i due (Denis- Berlusconi) ci sia un raffreddamento. Avrebbe smentito, una verità che è difficile smentire: il fatto che abbia sfasciato la destra in Toscana, portandola – ombra di se stessa – all’accattonaggio dei voti e delle candidature.
Ultima considerazione: il numero di coloro che si asterranno dal votare. Va messo in conto, soprattutto a destra, ma non mi meraviglierebbe un assenteismo anche a sinistra. Quanti che furono comunisti – molti dei quali sono rimasti – sono disponibili a votare Renzi, che ogni giorno rinnega d’essere tale?  Credo che sarà proprio grazie alla destra, convinta che l’ex sindaco rimedi il malanno italiano, sia possibile un successo di sinistra. Vi meravigliate? C’è ancora qualcosa per la quale meravigliarsi nella politica italiana? Basti pensare che dicevamo poste e corna di Monti che scippava le pensioni, soldi guadagnati, simbolo di sopravvivenza, e questo governo fa la stessa cosa.    
Umberto Cecchi
 

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