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Dal 22 ottobre la mostra dedicata a Pablo Picasso si arricchisce di un’altra importantissima opera dell’artista spagnolo

Redazione
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La testa di cavallo di Pablo Picasso
La testa di cavallo di Pablo Picasso

Dal prossimo mercoledì 22 ottobre la grande mostra di Palazzo Strozzi, realizzata in collaborazione con il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dedicata a Pablo Picasso, si arricchisce di un’importantissima opera  “La Testa di cavallo. Schizzo per Guernica” che più di ogni altra racchiude l’essenza del capolavoro del grande maestro. Nel 1937, in piena guerra civile, il governo della Repubblica commissionò a Picasso un dipinto di grandi dimensioni per il Padiglione spagnolo dell’Esposizione Universale di Parigi. Picasso non aveva trovato ispirazione fino a che, il 26 aprile, ebbe luogo il bombardamento genocida di Guernica, città emblematica della cultura e delle tradizioni legislative del popolo basco. Picasso attinse allora al proprio immaginario e i temi sviluppati nelle saghe del Minotauro e della donna torero si posero al servizio della Tragedia. Nel grande dipinto l’artista sviluppò una costellazione di relazioni, prestando speciale attenzione al cavallo, che è rappresentazione simbolica del popolo e per questo motivo appare unito alla donna che soffre per il figlio morto. L’opera di notevoli dimensioni (3,5 x 8 metri) fu realizzata in appena due mesi, ma fu preceduta da un’intensa fase di studio, testimoniata da disegni e schizzi preparatori, molti dei quali costituiscono il nucleo centrale della mostra fiorentina, mai esposti in numero così elevato fuori dalla Spagna, e alcuni addirittura inediti per l’Italia. La Testa di Cavallo, fu iniziata il 2 maggio 1937 e dopo solo un giorno di lavoro, Picasso decise di porre nella sua iconografia un significato primordiale, rendendola l’espressione massima del dolore, ma non della sconfitta, quasi un grido di orrore davanti alla distruzione, ma anche una chiamata alla ribellione e alla reazione. Il cavallo dipinto a olio su tela, ha carattere quasi espressionista con forme arrotondate come le figure del Picasso “classico”. Nei disegni legati al capolavoro l’artista, lasciandosi guidare da questi elementi, utilizza l’eredità del linguaggio cubista. Al tema della guerra si riallaccia il libro per famiglie Mai più guerre! I conflitti armati visti con gli occhi dei bambini 1914-2014, a cura di James M. Bradburne, Direttore Generale Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze, Mandragora, 2014.  Prezzo in mostra € 10,00; in libreria € 12,00. Disponibile in italiano e in inglese. Il volume racconta, attraverso le testimonianze di bambini e giovani adolescenti, i principali conflitti che hanno segnato la nostra storia in modo indelebile, a cominciare dalla Prima guerra mondiale per finire con le lettere ai rifugiati siriani in Giordania nel 2014, rievoca le loro paure, la rabbia e la speranza. Una parte significativa del volume è proprio dedicata alla Guerra civile spagnola (1936-1939), quando le nuove tattiche belliche, tra cui i bombardamenti aerei, colpirono la popolazione civile come mai prima.

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