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Il 29 novembre inaugura “Molta follia, suprema leggerezza”: arte, vino & moda, le tre anime “folli” di Elisabetta Rogai

Redazione
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Elisabetta Rogai tra le sue  opere
Elisabetta Rogai tra le sue opere

Tre schegge di follia, tre “variazioni su tema” che raccolgono e armonizzano la produzione artistica di Elisabetta Rogai, una delle pittrici più apprezzate del panorama italiano e internazionale. Dal 29 novembre fino a fine anno due sale museali di Palazzo Medici Riccardi ospiteranno la mostra “Molta follia, suprema saggezza” dell’artista  fiorentina. Il vernissage avrà luogo a partire dalle ore 16,30 di sabato 29 novembre, e a presentare le ultime creazioni dell’artista sarà un’analisi critica di Cristina Acidini, già soprintendente del Polo museale fiorentino. L’allestimento della mostra è invece curato dall’architetto Monica Baldi.  Saranno esposti i dipinti a olio su tela, le opere su tela jeans e i dipinti EnoArte, realizzati con il vino al posto dei colori. Inoltre, ognuna delle due sale ospiterà diversi tipi di opere dell’artista fiorentina diventata ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo, non solo per il suo “figurativo informale”, ma soprattutto grazie all’intuizione di dipingere usando il vino secondo una tecnica innovativa che consente al quadro di invecchiare sulla tela, un po’ come accadeva con il ritratto di Dorian Gray.  Nella mostra l’arte toccherà anche il mondo della moda, rivelando una volta di più la versatilità di Elisabetta Rogai: insieme ai quadri, in Palazzo Medici Riccardi troveranno posto anche alcuni foulard in materiale prezioso (cachemire, seta, modal) ispirati alle opere della Rogai e i primi morbidi caftani di una collezione ad hoc, le cui stampe richiamando anch’esse i capolavori della pittrice fiorentina. Un modo unico, per gli appassionati dell’affordable luxury, di indossare le opere di Elisabetta Rogai. Il titolo dell’esposizione è tratto da una poesia della scrittrice statunitense Emily Dickinson, un tributo che intende significare quanto la follia – intesa come anelito creativo, imprescindibile per ogni artista – sia parte integrante del processo artistico, e una buona dose di essa generi in fondo la saggezza.

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