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Estrazione CO2. Rigettata dal tribunale la richiesta danni: “Il Comitato ha agito per stimolare il confronto sulla sicurezza per l’uomo e l’ambiente”

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co2 certaldoSentenza del tribunale di Firenze  a favore del Comitato sorto a Certaldo contro la eventualità di estrazione di Co2  nella zona fra Certaldo e la Zambra al confine con i comuni di Barberno e an Gimignano.  Nel novembre 2013, la ditta aveva portato il Comitato in Tribunale chiedendo la condanna al risarcimento di 947.000 euro, oltre la chiusura del sito internet e del suo profilo facebook, con l’accusa  di aver creato allarmismo, di aver diffuso false informazioni, di aver utilizzato maschere, cartelli e simboli durante le manifestazioni in modo da recare danni e offesa all’immagine e alla reputazione della ditta.

Il tribunale ha rigettato la richiesta danni  riconoscendo il ruolo di primo piano del Comitato nell’ambito di progetti che interessano i diritti della salute e la tutela dell’ambiente, come quello dell’estrazione mineraria, affermando che “indubbiamente il comitato resistente in giudizio ha svolto e tutt’ora svolge un ruolo di primo piano nelle vicende che qui ci interessano” e “sistematica e capillare può definirsi la sua campagna di informazione e sensibilizzazione ai temi di cui è portatore”.

 Non solo vista la rilevanza del tema trattato, lo specifico interesse della stessa Regione a verificare correttamente ed approfonditamente i progetti minerari di estrazione che interessano il suo territorio, in funzione di tutela della popolazione, del territorio, dell’ambiente, della salute da tutti i possibili rischi che con tali attività possono essere collegati, l’interesse individuale e collettivo dei soggetti residenti nelle zone coinvolte da tali progetti industriali o nelle aree limitrofe, è sicuramente opportuno che le procedure amministrative di cui sopra si svolgano con la massima trasparenza e diffusione di informazioni, anche e soprattutto tecniche (…) l’attività del comitato offre un proprio contributo rilevante all’interno del procedimento autorizzativo di competenza della Regione Toscana”.

 Pertanto, è di tutta evidenza afferma il Giudice che : “la condotta dei manifestanti rientra pacificamente nel diritto di critica costituzionalmente tutelato. Ma, oltre alla sussistenza di tale causa di legittimazione, non sussistono gli estremi per ritenere la condotta in questione di per sé lesiva dell’immagine e della reputazione di Lifenergy. Neppure l’utilizzo di tali simboli immediatamente comunicativi appare idoneo ad arrecare offesa alla reputazione di Lifenergy, risultando piuttosto idoneo a suscitare curiosità nel pubblico medio”.

  Il Giudice ha precisato, infatti, che quanto riferito dal Comitato vale a “informare sui potenziali rischi connessi alle attività di sfruttamento delle risorse minerarie e, nello specifico, stimolano un confronto tecnico approfondito utile anche all’accurata realizzazione di un impianto sicuro per l’uomo e l’ambiente, previa verifica del soddisfacimento degli opportuni requisiti”.

 

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