di Piero Campani
Scusi Montella, non riusciamo a capire a che gioco stia giocando. A dire il vero questo suo modo di atteggiamento è iniziato alla fine del campionato 2013-14, quando mandò un messaggio alla società del tipo “se non comprate elementi allo stesso livello dei titolari potrei andarmene…” Cosa non piaciuta ma digerita con un buon cucchiaino di bicarbonato. Stessa situazione due settimane addietro coronata dall’attacco alla tifoseria e alla stessa città che vive per la sua squadra ma che Lei, nel suo concetto di onnipotenza, non è riuscito a capire.
L’ultima ciliegina è arrivata ieri con un messaggio di tipo mafioso diretto alla proprietà “Sapete quello che voglio. O mi accontentate o me ne vado”.
Sa cosa pensano “a i barre” i luoghi dove si discute delle cose della città: Fiorentina e non. Questa la sintesi di tanto discutere con i fiorentini che nella loro generosità non vogliono mosche davanti al naso. E lei in questi ultimi tempi più di mosche ha fatto volare mosconi.
“SE VUOI ANDARE VAI..” questo il titolo del ritornello.
Poichè non riusciamo a capire questo suo atteggiamento ci piacerebbe capire, avere da Lei una spiegazione del perché di questi particolari messaggi.
Può darsi perché Lei abbia già capito di aver tirato troppo la corda e quindi ormai non ci sia più colloquio nonostante quello che sta dicendo “abbiamo sempre parlato con la proprietà in modo professionale nell’interesse della Fiorentina”.
Il panorama in Italia dello scacchiere per le panchine di un certo livello è ormai esaurito con la sola possibilità di raggiungere Ferrero e la Sampdoria.
Ecco, invece di mandare messaggi cifrati CI SPIEGHI… I fiorentini sono schietti (lo apprezzerebbero molto di più) e le schermaglie non sono amate anche se dietro ci sono interessi di milioni di euro.
