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Valentina, la camera ardente a Montughi, oggi il funerale al Sacro Cuore al Romito

Redazione
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Valentina è tornata nella “sua” Firenze anche se non come avrebbe voluto. Non a casa sua, ma nell’antica chiesa di San Martino a Montughi dove dalle 14 di oggi pomeriggio è stata allestita la camera ardente. E fin dalle prime ore del pomeriggio tante persone sono andata a salutare la studentessa fiorentina, una delle vittime dell’incidente di domenica scorsa a Tarragona in Spagna. Sulla bara di legno chiaro un cuore di rose rosse, un segno dell’amore dei genitori, Giuliana e Gerardo e del fratello, Alessio. All’entrata dell’antica chiesa, davanti al parco del museo dello Stibbert, il babbo di Valentina racconta, probabilmente per l’ennesima volta, “il destino” terribile che ha colpito la 22enne: “troppi pochi i suoi anni”, dice un amico. “Le avevamo chiesto di non andare a quella festa: noi saremmo arrivati alle 13 a Barcellona”, dice l’uomo. “Lei ci aveva rassicurato dicendoci che sarebbe stata ad aspettarci”, continua ricordando l’aiuto avuto da una persona, una giornalista spagnola conosciuta per caso sull’aereo che li portava in Spagna.

Discutevano tra loro della notizia dell’incidente e del fatto che la figlia non li avesse ancora chiamati, del dolore appena capito che non era tra i feriti. Lo sguardo ogni tanto si volge verso l’interno, verso la bara. Nelle prime file ci sono la moglie e Alessio con accanto la fidanzata. Qualche parente. La gente entra, li saluta, tutti pregano davanti alla bara. Pochi riescono a trattenere le lacrime. Domani, alle 11.30, la cerimonia funebre nella parrocchia del Sacro Cuore al Romito, celebrata dal suo parroco don Paolo Capecchi, dove Valentina ha ricevuto i primi sacramenti e ha servito la messa quando era bambina.  Sarà un funerale particolare visto che si svolgerà il venerdì santo, giorno che, dal giovedì santo fino alla Pasqua, non prevede alcun tipo di funzione a parte quelle di rito pre-pasquale. “Proprio per questo la celebrazione avverrà senza l’eucarestia – spiega Don Paolo – mentre la famiglia mi ha chiesto di scegliere personalmente le letture e il Vangelo”.

Elisabetta Failla

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