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Ristorante Industria, lo chef Andrea Venzo porta un tocco di cucina veneta a Firenze

Redazione
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di Elisabetta Failla

Si chiama “Industria” il ristorante che ha aperto pochi mesi fa in via Borgognissanti a Firenze. Un nome che è anche una realtà perché, oltrepassando l’entrata, si ha la sensazione di entrare in un mondo dove tecnologia, attività industriale, se non artigianale, e cultura enogastranomica si fondono insieme.

“Industria” si trova in quello che dal Seicento in avanti è denominato “Palazzo della Marescialla” avendovi abitato la fiorentina Leonora Dori Galigai moglie del maresciallo Concino Concini divenuta famosa per essere stata la confidente e dama di compagnia a Parigi di Maria de’ Medici. La profonda ristrutturazione, progettata dall’architetto Eleonora Schettino, ha voluto far rinascere il carattere della bottega fiorentina che ha sempre occupato i vari fondi situati al piano terra dell’edificio stesso e della quasi totalità dei piani terra dei palazzi dell’intera Borgo Ognissanti.

La ristrutturazione ha riportato alla luce la struttura seicentesca nascosta a partire dalla fine degli anni Sessanta da cartongessi, controsoffitti, intonaci, carte da parati, pitture, gessi e specchi è stato realizzato uno spazio il cui allestimento si armonizza con la disomogenea natura delle parti strutturali e della composizione architettonica dell’immobile: volte a crociera, volte a botte, lucernari in vetro mattone, soffitti di legno, archi, profilati di acciaio, mattoni, pietra serena, legno e ferro.

RISTORANTE INDUSTRIA INTERNI (1)Interessante la scelta e la combinazione di materiali: sedie di legno gialle bianche e grigie, alluminio naturale o verniciato, ferro, acciaio lucido, plastica colorata, imbottiture di pelle e di stoffa colorate, corten, mattoni rossi, seta, ceramica bianca, vetroresina, resina colorata, legno, tavoli bianchi in cemento e tavoli grigi in ferro naturale apparecchiati con tovagliette knIndustrie, bicchieri di vetro satinati grigi arancioni e gialli, piatti rosa ed azzurri creati da designer scandinavi e danesi, piastrelle in grés porcellanato con disegni arabeggianti e floreali in rilievo dai colori scuri e contrastanti. Materiali e oggetti che contribuiscono ad arredare e a valorizzare la struttura originaria del locale.

Cannelloni di porro e ricotta su crema di patate di Rozzo e scaglie di baccala╠Ç1Fin dalla sua apertura “Industria” ha proposto un menu di piatti toscani che adesso sono affiancati da proposte ispirate alla cucina veneta, e vicentina in particolare. Tutto questo grazie all’arrivo in cucina dello chef Andrea Venzo (nella foto), classe 1975, per anni alla guida di un ristorante a Schio prima di arrivare a Firenze chiamato dal titolare Nicola De Lillo.

Nei piatti si sente l’influenza della cucina vicentina, combinata con i piatti toscani del menu, grazie anche all’uso di materie prime tipiche della zona come il baccalà, il formaggio Asiago o la faraona. Proposte che rivisitano e reinterpretano alcuni classici della cucina veneta. Una sfida, questa, che colma un vuoto nella pur ampia offerta gastronomica fiorentina.

Da provare gli asparagi bianchi di Bassano o del formaggio Asiago, insieme in un tortino, oppure il baccalà e le patate di Rozzo presenti nei cannelloni ricotta e porri e, per finire, il tipico “Gateau di Schio”, dolce con meringa alle mandorle e nocciole

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