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Chiude ‘Da Kandinsky a Pollock La grande arte dei Guggenheim’ con oltre 180 mila visitatori

Redazione
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Si è chiusa a Palazzo Strozzi, Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim la straordinaria mostra dedicata all’arte europea e americana tra gli anni venti e gli anni sessanta del Novecento, nel segno dei collezionisti Peggy e Solomon R. Guggenheim.

Curata da Luca Massimo Barbero, in quattro mesi di programmazione, la mostra ha raggiunto il traguardo di oltre 180.000 visitatori, riscuotendo allo stesso tempo un grandissimo successo di critica, che l’ha consacrata come evento culturale da non perdere di questi mesi in Italia.

Nata dalla collaborazione tra la Fondazione Palazzo Strozzi e la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, la rassegna ha messo in scena uno straordinario e inedito confronto tra le collezioni di Solomon e Peggy, zio e nipote, in un percorso che si snoda tra le più grandi figure della storia dell’arte del XX secolo. Da Kandinsky a Pollock è stata apprezzata dal pubblico per la qualità delle opere esposte, ma anche per il tema trattato, che ha attirato, fin dalla sua apertura l’attenzione della stampa nazionale e internazionale con una presenza sulle principali testate locali e nazionali.

Le attività legate alla mostra hanno registrato una grande partecipazione. I gruppi che hanno visitato la mostra sono stati in totale 1.426, contribuendo con circa 32.500 presenze; ben 679 sono stati i gruppi di adulti per un totale di circa 13.580 visitatori e, di questi, 5.180 hanno seguito le visite guidate organizzate dalla Fondazione. Oltre 750 sono state le classi delle scuole provenienti da tutta Italia, per un totale di circa 18.750 studenti che hanno visitato la mostra e aderito alle iniziative della Fondazione.

Grande successo anche per gli eventi dedicati alle famiglie, che hanno visto la partecipazione di circa 1000 persone, così come per le attività del Kit Famiglie e del Il Kit Disegno, che hanno visto il coinvolgimento di più di 3300 persone. Le attività per pubblici speciali (per persone con Alzheimer e i loro caregiver, per ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico e per persone con disabilità motorie e cognitive) hanno visto la partecipazione dicirca 900 persone.

“Negli ultimi 10 mesi le mostre di Palazzo Strozzi hanno ottenuto uno straordinario successo di oltre 350.000 visitatori in totale tra Bellezza divina e Da Kandinsky a Pollock – ha dichiarato Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “confermando ancora una volta la validità dell’offerta dell’istituzione, che produce mostre di successo per creare valore culturale ed economico. Le nostre mostre continuano ad avere un grande seguito, tenendo fede così al disegno della Fondazione, di portare a Firenze eventi culturali di qualità e di valenza internazionale. Questo successo non dipende solo dai capolavori esposti ma da un approccio innovativo all’interpretazione, alla comunicazione e all’ accoglienza.

AI WEIWEI. LIBERO
(Palazzo Strozzi 23 settembre 2016-22 gennaio 2017)

Dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017 Palazzo Strozzi a Firenze ospita la prima grande retrospettiva italiana dedicata a uno dei più celebri e controversi artisti contemporanei, Ai Weiwei: una rassegna a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi. Ai Weiwei invaderà Palazzo Strozzi con opere storiche e nuove produzioni che coinvolgeranno, per la prima volta, tutto lo spazio: la facciata, il cortile, il Piano Nobile e la Strozzina.

La mostra di Palazzo Strozzi diviene una straordinaria occasione per scoprire il genio creativo di Ai Weiwei esaltando una delle sue peculiarità, ovvero il rapporto tra tradizione e modernità in un luogo simbolo della storia di Firenze e di un momento paradigmatico della cultura dell’Occidente quale il Rinascimento. Nelle sue opere Ai Weiwei gioca infatti tra antico e contemporaneo, mostrando un rapporto ambivalente con il proprio paese, diviso tra un profondo senso d’appartenenza e un altrettanto forte senso di ribellione attraverso la manipolazione di oggetti, immagini e metafore della cultura cinese, denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo

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