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Alonso al Chelsea. Preso Olivera dal Penarol. Nessun colpo, si è puntato sui giovani

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 Fiorentina al centro dell’attenzione nella fase finale del mercato grazie alla vendita di Alonso al Chelsea di Conte, l’arrivo del terzino del Penarol Olivera, la difficle trattativa per il ritorno a Firenze di Jovetic.

Alonso, accordo col Chelsea

Come rivela ‘Sky’, la Fiorentina ha trovato l’accordo con gli inglesi per il trasferimento a Londra dell’esterno spagnolo, che in Premier League ha già vestito le maglie di Bolton e Sunderland. Nelle casse dei viola pioveranno 27 milioni di euro. Una perdita non da poco, per una squadra che fino a questo momento ha puntato su giovani di prospettiva presi da varie nazioni e da vari campionati, ma che sembra sempre avere un occhio troppo rivolto al futuro e poco al presente.

Cosa farà adesso  Sousa? Pronte le dimissioni?

Una situazione di incertezza totale che non fa il bene della Fiorentina e che provoca il mal di pancia di Paulo Sousa. Con l’allenatore portoghese, scrive l’edizione odierna del ‘Tempo’, che starebbe addirittura pensando di rassegnare le dimissioni, proprio nel giorno del suo quarantaseiesimo compleanno. Il primo nome per la sua eventuale successione? Quello diStefano Pioli, ancora senza una panchina dopo l’esonero ingoiato a marzo dalla Lazio: si tratterebbe di un ritorno visto che, da calciatore, l’ex difensore ha vestito la maglia della Fiorentina dal 1989 al 1995.

L’ipotesi Pioli per lanciare i giovani di Corvino

Nessuna conferma, al momento: soltanto una voce, che testimonia però come il malcontento del portoghese sia evidente, nonostante la vittoria ottenuta domenica sera contro il Chievo. Dragowski, Diks, Toledo, Sanchez, Milic, De Maio, Salcedo e Cristoforo, oltre al giovanissimo Maganjic e al ritorno di Tello da Bercellona: questi, a oggi, sono gli acquisti messi a segno dai Della Valle e da Corvino fino a oggi. Ed è improbabile che, escludendo Stevan Jovetic, botti a sorpresa possano scoppiare da qui alle 23 di domani. Per lottare per le primissime posizioni, insomma, serve ben altro. E Sousa ne è pienamente consapevole. Occhio: come ci ha insegnato Roberto Mancini, e prima di lui Antonio Conte, in situazioni del genere lo strappo definitivo è quasi inevitabile.

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